Azzolina spiega dove saranno trovati i nuovi spazi per garantire il distanziamento a scuola, ma Salvini dice che non l’ha spiegato

26/06/2020 di Enzo Boldi

È bravo, ma non si applica. Questo dicono molto spesso gli insegnanti ai genitori durante i colloqui, parlando di studenti che hanno tutte le caratteristiche per poter rendere al meglio, ma fanno poca attenzione e mettono poco impegno. Utilizziamo questo parallelo per raccontare l’ennesimo cortocircuito testimoniato dalle parole di Matteo Salvini pochi minuti dopo la conferenza stampa di Lucia Azzolina con cui ha annunciato – in compagnia di Giuseppe Conte – le linee guida per la riapertura scuole il 14 settembre.

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Partiamo dalle parole della Ministra dell’Istruzione, coadiuvate anche da un estratto della conferenza stampa pubblicato da Il Corriere della Sera.

Riportiamo integralmente le parole di Lucia Azzolina: «Come saranno le scuole a settembre, cosa ci dicono queste linee guida. Le scuole, innanzitutto, dovranno essere pulite. Abbiamo investito milioni di euro per comprare prodotti igienizzanti. È evidente che sulla base delle indicazioni che il Comitato tecnico-scientifico ci ha dato, dobbiamo mantenere quel metro di distanziamento. E quindi dobbiamo evitare quelli che sono gli assembramenti, e dovremo fare degli ingressi scaglionati. La scuola ha bisogno di spazi: è chiaro che se parliamo di un metro di distanziamento abbiamo bisogno di più spazi. E allora cosa abbiamo fatto noi del ministero dell’Istruzione? Abbiamo creato un software per verificare quanti metri quadrati abbiamo nelle nostre scuole, negli auditorium, nelle palestre. Io so adesso, classe per classe, quanti metri quadri abbiamo a disposizione. E sulla base di questi dati posso dirvi che a oggi, rispetto a quel metro di distanza, abbiamo il 15% di studenti che devo portare fuori dagli edifici scolastici. Così come li conosciamo. Come operiamo, dunque, per portare fuori quel 15% di studenti? Innanzitutto lavoriamo sugli edifici scolastici che ci sono, con lavori di edilizia scolastica leggera: c’è una finestra da spostare, un pannello da fare, un’aula da riaprire. Un’ala della scuola che era stata chiusa. Si possono fare dei lavori e si faranno grazie al contributo degli enti locali. Se non dovesse bastare, abbiamo ripreso 3mila edifici scolastici che erano stati dismessi per il ridimensionamento scolastico che è stato fatto negli anni. Anche quelli sono edifici che possiamo recuperare».

Riapertura scuole, la sterile polemica di Salvini

Lucia Azzolina prosegue dicendo di aver ricevuto numerosi messaggi da parte di studenti che le hanno chiesto una nuova visione di scuola, anche in luoghi come musei e cinema. Per esempio. Insomma, la ministra dell’Istruzione ha ben definito dove verrà spostato quel 15% di studenti che, per ragioni di spazi attuali – per via del distanziamento sociale di almeno in metro -, faranno parte di un ridimensionamento delle classi.

Le parole del leghista

Eppure Matteo Salvini, forse leggendo solo i lanci di agenzia o i titoli di alcuni quotidiani, tralascia tutti questi ‘dettagli’ sulla riapertura scuole e dice: «Dopo gli Stati Generali il governo aveva promesso il taglio delle tasse, e invece oggi annuncia il taglio degli studenti. Il ministro dell’Istruzione sostiene che i ragazzi dovranno essere il 15% in meno all’interno degli istituti. Su quali basi verranno scelti gli ‘espulsi’? Dove verranno mandati? Quanti insegnanti verranno assunti? Quante nuove classi verranno aperte? Il ministro Azzolina non è adeguato, si dimetta, non è in grado di gestire il futuro dei nostri figli». Chiaro? Eppure le dichiarazioni della ministra hanno spiegato nel dettaglio cosa accadrà.

(foto di copertina: da profilo Instagram di Matteo Salvini + diretta conferenza stampa di Lucia Azzolina)

 

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