I parlamentari di Pd e Forza Italia in Commissione Vigilanza Rai accusano Report di fare disinformazione

L'accusa per Report è pesante ma il conduttore ha già replicato per filo e per segno dicendo che il servizio punta ad affermare il contrario di quello che affermano i parlamentari

02/11/2021 di Ilaria Roncone

Pd e Forza Italia accusano Report di fare disinformazione e – più precisamente – di aver trasmesso un servizio che strizza l’occhiolino a No Green Pass e No Vax. L’accusa arriva da alcuni parlamentari della commissione di Vigilanza in merito al servizio andato in onda su Rai 3 il 1° novembre dal titolo “Non c’è due senza tre”. Si chiede un chiarimento con interrogazione mirata ai vertici dell’azienda. I parlamentari parlano di «lagna qualunquista per cui ‘il vaccino è il business delle case farmaceutiche’» (parole di Andrea Ruggeri di Forza Italia) e di «dedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall’anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia – sostengono i parlamentari del Pd – che affermano nel servizio di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche» (lato dem).

Da parte del conduttore del programma, il giornalista Sigfrido Ranucci, la replica è secca: «Quali sarebbero i contenuti No Vax? Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio».

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Cosa dice il servizio di Report su vaccini e Green Pass

Il punto del servizio, come sottolinea anche il conduttore, è quello di attenzionare rispetto al fatto che in Italia non studiamo abbastanza gli anticorpi sviluppati dal Covid e non monitoriamo a sufficienza quello che accade negli ospedali tra le categorie più a rischio e esposte al virus a partire dagli infermieri. C’è poi tutta la questione del dosaggio di Moderna, che Aifa non avrebbe tenuto in considerazione. Il servizio mette in evidenza una serie di mancanze del governo italiano e del Comitato Tecnico Scientifico, che avrebbe prolungato la validità del Green Pass da 9 a 12 mesi nonostante le evidenze di studi condotti, per esempio, in Israele (qui risulta evidente come la protezione dalla trasmissione del virus cali ben prima dell’anno dalla somministrazione dell’ultima dose). Nel servizio si afferma che quell’estensione sarebbe frutto di una decisione puramente politica che non trova basi in nessuna conferma scientifica e che sulla somministrazione di Moderna l’Italia sarebbe stata troppo precipitosa.

Il botta e risposta tra Commissione di Vigilanza Rai e Ranucci

Tra le persone la cui identità è stata nascosta e protetta nel servizio, il Pd parla di un «sedicente ‘collaboratore del Comitato tecnico scientifico’» che «denuncia la totale imperizia dell’organismo su cui poggiano le decisioni politiche a tutela della salute pubblica dall’inizio della pandemia». I parlamentari Pd hanno parlato anche dei «dubbi sull’efficacia dei vaccini, perplessità sulla durata della copertura degli anticorpi, affermazioni del tutto campate in aria sulla ‘larga frequenza di effetti collaterali’ dopo la somministrazione del vaccino anti Covid» e di quelle che, secondo loro, sono «speculazioni dietrologiche sul ‘grande business della terza dose’ detenuto da ‘multinazionali del farmaco’ concentrate solo a ‘accumulare enormi profitti con la perdita di efficacia della terza dose’, oltre che dubbi sulla efficacia del Green Pass e della sua eventuale estensione».

Ranucci, dal canto suo, difende il lavoro della sua redazione a 360° sottolineando che nel servizio «non esiste nessuna infermiera che dice di essersi infettata a causa delle case farmaceutiche». Il conduttore di Report, in sostanza, afferma che lo scopo del servizio era quello contrario a quanto affermano i parlamentari di Pd e Forza Italia e che «c’era un messaggio etico: pensiamo anche a vaccinare chi nel terzo mondo non ha neppure la prima dose».

Il sindacato dei Giornalisti Rai difende il lavoro di Report

«Da ‘Report’ un rigoroso, serio e documentato lavoro giornalistico d’inchiesta come richiede il miglior Servizio Pubblico – sottolinea Usigrai – Nessuna tesi no-vax, nessun cedimento a teorie anti-scientifiche». Le critiche dei parlamentari non trovano concordanza con il parere dell’esecutivo Usigrai e del cdr della Direzione editoriale offerta informativa. Il sindacato si schiera dunque con i colleghi di Report esaltandone il lavoro e concordando con Ranucci quando dice che raccontare le criticità del sistema di vaccini e Green Pass non significa essere contro ma puntare a migliorare il sistema.

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