Il mistero del reddito di cittadinanza «su base geografica»
14/10/2018 di Redazione
L’intervento di Giuseppe Conte alla scuola politica di formazione della Lega che si sta svolgendo in queste ore a Milano ha assunto dei tratti enigmatici. Il presidente del Consiglio, intervenuto alla kermesse del Carroccio, ha voluto dare qualche dettaglio in più sul reddito di cittadinanza, aumentando tuttavia la confusione. Giuseppe Conte ha infatti parlato della distribuzione del sussidio «su base geografica» senza spiegare precisamente cosa voglia dire questa espressione.
LEGGI ANCHE > Matteo Salvini ‘taglia’ il reddito di cittadinanza: «10 miliardi? Ce ne sono 8»
Reddito di cittadinanza su base geografica, le ipotesi sul significato
Ci saranno redditi di cittadinanza diversificati da nord a sud? Le richieste di lavoro – storicamente più basse al sud – saranno compensate in maniera diversa rispetto alle richieste di lavoro nell’Italia settentrionale? Giuseppe Conte non lo ha spiegato nel dettaglio, fornendo sì un’indicazione in più sulla misura-bandiera del Movimento 5 Stelle, ma evitando di avventurarsi in maniera più approfondita nella spiegazione di questa sua affermazione. Con ogni probabilità perché si tratta di un terreno scivoloso.
«Abbiamo studiato il sistema tedesco – ha detto Giuseppe Conte -: al primo mio incontro con Angela Merkel chiesi subito di approfondire i diritti di recupero al lavoro e all’occupazione. Faremo tesoro anche di qualche inefficienza che si è realizzata in Germania». Insomma, partendo dallo spunto della misura applicata in Germania, l’ambizione del governo italiano è quella di migliorare l’efficienza del sistema tedesco.
L’intervento di Giuseppe Conte alla scuola di formazione politica della Lega
La platea scelta per dare qualche dettaglio in più sul reddito di cittadinanza è tradizionalmente ostile alla misura. La Lega, infatti, non ha particolarmente apprezzato la volontà del Movimento 5 Stelle di inserire a tutti i costi la misura all’interno della prossima manovra. Del resto, si tratta di un punto inserito nel contratto di governo e, pertanto, anche il Carroccio deve farsene carico.
Giuseppe Conte, inoltre, ammette che potrebbero esserci delle difficoltà nell’interpretazione della misura, con delle parole che saranno suonate non proprio gradite a Luigi Di Maio che ha sempre negato la natura assistenziale della misura economica: «Il reddito di cittadinanza – ha detto Giuseppe Conte -, se realizzato male può essere frainteso e percepito come sussidio assistenziale; stiamo facendo di tutto perché anche questo strumento, che potrebbe apparire non di alta redditività, ma di alto valore sociale, venga realizzato in una prospettiva di sviluppo sociale, affinché si crei un meccanismo di riqualificazione delle persone che hanno perso il lavoro e di qualificazione per quelle che non lo hanno. Intesa in questi termini sarà una riforma essenziale per la crescita. Su questo saremo giudicati».
Ma sulla redistribuzione geografica del reddito di cittadinanza – criterio mai prima di oggi emerso nelle spiegazioni dei politici sulla misura – resta il mistero.
FOTO: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO