Amazon ha bannato per sempre 600 marchi cinesi per recensioni fraudolente

Questi brand sono distribuiti su oltre 3mila account di venditori

18/09/2021 di Gianmichele Laino

Recensire è meglio che curare. Avranno sicuramente pensato questo i 600 marchi cinesi che, per spingere in alto i loro prodotti negli store di oltre 3mila rivenditori, avevano realizzato una serie impressionante di recensioni false (e positive, ovviamente). In questo modo, i prodotti erano più visibili e percepiti come più affidabili dagli utenti (che hanno nella recensione l’unico parametro di misurazione della qualità di un bene quando vanno ad acquistare in e-commerce) che, di conseguenza, potevano acquistare di più i prodotti stessi. Bene, oggi Amazon ha annunciato di aver bannato questi 600 brand cinesi per aver ripetutamente violato le condizioni di utilizzo del servizio, realizzando recensioni fraudolente e non corrispondenti alla realtà.

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Recensioni fraudolente Amazon, la scelta dell’e-commerce

All’inizio erano stati marchi come Aukey, Mpow, RavPower, Vava, TaoTronics e Choetech a scomparire. Del resto, era stato il Wall Street Journal – che sta facendo un lavoro molto serio, negli ultimi mesi, sui giganti del tech – a evidenziare come alcuni brand citati offrissero delle piccole ricompense ai loro clienti in cambio di recensioni positive su Amazon. Della serie: se lasci un tuo commento che potrà aiutarci in futuro nella commercializzazione dei nostri prodotti, ti regaliamo la carta regalo. Uno scambio di questo tipo – riporta Amazon – è assolutamente contrario alle proprie policies di utilizzo della piattaforma.

«I clienti si affidano all’accuratezza e all’autenticità delle recensioni dei prodotti per prendere decisioni di acquisto informate e abbiamo politiche chiare sia per i revisori che per i partner di vendita che vietano l’abuso delle funzionalità della nostra community – ha dichiarato Amazon a The Verge -. Sospendiamo, vietiamo e intraprendiamo azioni legali contro coloro che violano queste politiche, ovunque si trovino nel mondo».

Tuttavia, sono stati segnalati prodotti di marchi “figli” di quelli banditi da Amazon sullo store online. Possibile che l’azienda prenderà provvedimenti anche nei loro confronti. Il mare magnum delle violazioni delle policies di Amazon è vastissimo, riguarda i rivenditori di terze parti così come i rivenditori affiliati ad Amazon stesso. Per questo motivo, il lavoro di moderazione è molto lungo e faticoso. Spesso può capitare che sfuggano delle cose (si pensi, ad esempio, al caso delle magliette no-vax e no-green pass che vi abbiamo segnalato su Giornalettismo), ma l’impegno è sempre maggiore nell’ultimo periodo.

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