Se Atene piange, Sparta non ride: anche Infinity dà problemi nello streaming della Champions

I picchi di segnalazioni sono stati rilevati intorno alle 20, tra la fine delle partite del turno pomeridiano e l'inizio dei collegamenti con le gare serali

15/09/2021 di Gianmichele Laino

È il conto da pagare per la rivoluzione dello streaming nel mondo del calcio. Una sorta di nemesi della modernità sugli amanti di uno degli sport dalla passione più antica (e tradizionale) di sempre. Nella serata del 14 settembre, la prima della Champions League 2021/2022 ci sono stati problemi Infinity, la piattaforma che offre in streaming – soprattutto per coloro che hanno l’abbonamento con Tim Vision – la visione delle partite di Champions League. Il picco di segnalazioni c’è stato nell’esatto momento in cui stavano per finire le partite del pomeriggio (anche quest’anno, la Champions è distribuita su due fasce orarie: 18.45 e 21.00) e stavano per iniziare i collegamenti con i campi delle partite serali. Qualcuno, ad esempio, non è riuscito a vedere su Infinity la rete con cui lo Young Boys è riuscito ad avere la meglio, nei minuti finali, sul Manchester United di Cristiano Ronaldo.

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Problemi Infinity nella trasmissione delle partite della Champions

Ricordiamo brevemente la situazione dei diritti televisivi collegati alla Champions League: la maggior parte delle partite, 121 su 137, sono trasmesse sulla televisione satellitare di Sky. Le altre 16 partite sono in esclusiva su Amazon Prime Video. Anche Mediaset ha il pacchetto delle partite della Champions League: trasmette la migliore partita del martedì in chiaro su Canale5, mentre tutto il resto è sulla piattaforma streaming Infinity+ (che può essere fruita anche attraverso un abbonamento a Tim Vision). I problemi hanno riguardato proprio questo segmento di pubblico.

La spiegazione ufficiale che è stata fornita da Mediaset è stata quella del grande volume di traffico durante la visione delle partite. «Ci scusiamo con voi – hanno scritto da Cologno Monzese su Twitter -. Si è verificato un problema tecnico. Stiamo lavorando per risolverlo nel minore tempo possibile». Qualche minuto dopo è arrivata una spiegazione leggermente più dettagliata ma, allo stesso tempo, è arrivata anche un’azione risarcitoria concreta per gli abbonati: «Scusate, eravate tantissimi – è stato scritto sull’account Twitter -. Ci scusiamo con chi ha avuto disservizi nonostante il problema non sia stato causato da noi. Abbiamo deciso di prolungare a tutti di 15 giorni la scadenza del mese di fatturazione di Infinity+».

La sensazione è che i medesimi problemi che si sono registrati con lo streaming di Dazn nel corso delle prime giornate di Serie A siano comuni anche a Infinity+. La partita dello streaming nel mondo del calcio inizia con le sue scosse di assestamento. Inevitabili per qualsiasi azienda. La differenza, a volte, sta semplicemente nel modo di comunicare: così – a differenza di Dazn – Infinity ha pensato a un’azione risarcitoria, con dilazione della scadenza del mese di fatturazione. Quindici giorni in più per gli utenti, insomma, per cercare di rendere meno amaro il disservizio.

Foto IPP/Petter Arvidson/Bildbyran via ZUMA Press – Malmo

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