Le magliette no-vax (e no green pass) in vendita su Amazon
Si tratta di rivenditori di terze parti che mettono in vetrina gadget di questo tipo
27/08/2021 di Redazione
Effetto straniante. È quello che l’utente medio percepisce quando, navigando sul web, scopre che in vendita sono stati messi persino i gadget no-vax. Non soltanto i messaggi di queste persone che cercano di allontanare il più possibile l’appuntamento con il vaccino anti coronavirus (ma, in generale, proprio con tutti i vaccini) si trovano sempre più frequentemente sui social network: adesso l’obiettivo è farci anche merchandising, visto che – a quanto pare – il potenziale pubblico di clienti è piuttosto vasto. E allora, visto che in un negozio fisico sarebbe più complesso trovare spazio, largo alla pubblicazione su Amazon di prodotti e gadget no-vax.
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Gadget no-vax su Amazon, i vari rivenditori
Ce n’è davvero per tutti i gusti: per il mercato americano e per il mercato italiano, quest’ultimo con la specifica connotazione no-green pass. Felpe, t-shirt e canotte con la scritta No vaccine needed – I have my immune system sono state messe in vendita da Nope No Vaccine Design Men Women, con posizione n. 249.431 nella sezione Moda di Amazon. Gli Stati Uniti offrono sicuramente una scelta molto ampia, visto che tale PopSockets utilizza il motto femminista My Body, my choice declinato, però, in ottica vaccinazione. In Italia, No vax vaccinazione obbligatoria libertà di scelta ha messo in vendita delle simpatiche magliette (in più colori) con la scritta No Green Pass in evidenza e una inequivocabile bandiera italiana a corredo. Esempi, insomma, non mancano.
Si tratta di rivenditori di terze parti, su cui Amazon solitamente interviene solo in casi conclamati di esposizione di prodotti vietati o di prodotti a sfondo razzista (si pensi, ad esempio, alla rimozione della vetrina per la maglietta di Greta Thunberg con il volto di Hitler). Ancora una volta, insomma, ci si muove su quel confine estremamente rischioso che è la gestione dei contenuti di rivenditori su cui l’azienda di e-commerce non ha responsabilità (o le ha in maniera limitata). Resta in ogni caso valido il principio secondo cui Amazon continua la sua operazione di vigilanza su contenuti, in generale, violenti o illegali. Sul caso specifico, tuttavia, contattato da Giornalettismo, Amazon ha preferito non commentare.