L’audio fake sulle reazioni avverse dopo la vaccinazione di un 18enne e l’indagine della Digos

Un messaggio vocale di 8 minuti condiviso compulsivamente su moltissime chat no vax. Ma si tratta di una bufala

14/01/2022 di Enzo Boldi

Le dinamiche sono sempre le stesse: si realizza un file audio da inviare come messaggio vocale per generare panico e aumentare le frizioni contro la campagna di immunizzazione e da lì il gioco e fatto. Centinaia di condivisioni incontrollate nella varie chat dei no vax che danno vita a una narrazione del tutto distorta (in questo caso addirittura falsa) di una vicenda che, in realtà, non è mai avvenuta. Perché poi, quando arriva la smentita, ecco salire in auge il classico coro complottista: «È ovvio, non lo vogliono ammettere». L’ultima assurda bufala nasce online e muore nel mondo reale e riguarda una presunta reazione avversa al vaccino anti-Covid che ha portato in ospedale (e in gravi condizioni) un giovane di Spilimbergo (Friuli-Venezia Giulia).

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Tutto è iniziato con un audio: una voce femminile impiega otto minuti parla della situazione post-vaccino nella zona della città friulana e per andare a toccare le corde dei no vax racconta una storia: un 18enne della zona sarebbe stato «colto da grave malore, con tremori e parestesia subito dopo l’inoculazione». Insomma, una grave reazione avversa dopo aver ricevuto una dose di vaccino. La donna, nel suo audio diventato virale, poi attacca i medici di base e gli ospedali. Seguendo i soliti cliché.

«In ospedale a Pordenone ci sono ben due reparti pieni zeppi di pazienti che sono stati ricoverati per aver avuto reazioni avverse al vaccino: soprattutto embolie polmonari e parestesie in soggetti giovani. I sanitari non possono parlare, ma dobbiamo fare noi passaparola, ci stanno supplicando di farlo. Le infermiere sono disperate: moltissime si sono auto-sospese perché non vogliono fare la terza dose, sono spaventatissime».

Spartito rispettato: si rilancia una notizia (falsa, a breve spiegheremo il perché) e poi si prosegue con il classico “non ce lo dicono!”. Ma se non lo dicono ci sarà un perché: la storia raccontata in quell’audio di otto minuti sulla reazione avversa Spilimbergo (ma anche su tutto il resto) non è vera.

Reazione avversa Spilimbergo, la bufala su un 18enne

E ora indaga anche la Digos. Perché la donna, come riporta il quotidiano Il Gazzettino che ha fatto tutte le verifiche del caso smentendo la veridicità della storia raccontata in quell’audio, fa il nome di un medico di base, molto noto nella città di Spilimbergo (dove ha il suo studio): «I veri criminali sono i medici di base che nascondono quanto sta accadendo». Ma quel dottore ha smentito il tutto, andando a denunciare alle forze dell’ordine quel file audio. E ora la Digos ha aperto un’indagine per risalire alla donna che ha registrato quel messaggio che oltre a contenere notizie false è anche diffamatorio. E il medico, oltre a smentire l’esistenza di quel 18enne con parestesia dopo l’immunizzazione, ha detto di conoscere bene l’autrice di quel messaggio falso.

La smentita di ospedali e medici

Le indagini, dunque, dovrebbero già essere a buon punto. Lo stesso Il Gazzettino non si è limitato ad ascoltare il parere del medico di medicina generale citato in quel file audio, ma ha contattato anche tutti gli altri ospedali di cui la donna ha parlato in quegli otto minuti. E da lì emerge tutta la falsità della sua narrazione no vax: nessun giovane è finito in nessun nosocomio di Spilimbergo nelle ultime settimane per una reazione avversa al vaccino. L’unico caso riguarda una donna che, il 20 dicembre scorso: una parestesia che si è risolta nel giro di pochi giorni. I medici dell’ospedale, inoltre, hanno sottolineato come quella patologia non fosse figlia dell’immunizzazione (ricevuta diverse settimane prima), ma che è sopraggiunta per altri aspetti clinici relativi alla paziente.

E se questo non basta, sempre il Gazzettino ha contattato anche l’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone (sempre citato in quel file audio, dove ci sarebbe il caos di ricoveri per reazioni avverse al vaccino) che ha confermato la situazione difficile nel nosocomio, ma a causa dei continui accessi giornalieri di persone contagiate dal virus Sars-CoV-2 e che hanno sviluppato la sintomatologia tipica (alcuni in forma severa) del Covid-19. Insomma, ospedali pieni per colpa della pandemia in corso e non per i vaccini. E ora la donna che ha realizzato quell’audio con informazioni del tutto false è finita nel mirino di due inchieste. Perché se da una parte c’è stata la denuncia del medico presentata ai Carabinieri, dall’altra c’è la Digos che – su incarico della Procura di Pordenone – ha aperto un fascicolo d’inchiesta con l’accusa di procurato allarme. E potrebbero essere coinvolte anche tutte quelle persone che si sono prodigate nella condivisione di quell’audio.

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