Come i giornali stranieri stanno raccontando il rapimento del piccolo Eitan

Dal Guardian alla BBC, dal New You Times al Times of Israel. I media stranieri raccontano il secondo trauma del piccolo Eitan, sopravvissuto alla strage del Mottarone

14/09/2021 di Giorgia Giangrande

Il piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone dello scorso maggio, è stata portato via dai suoi tutori legali – gli zii paterni – e ha raggiunto Israele con il nonno materno, che nega si sia trattato di un rapimento. Unitamente ai media nazionali, ne stanno parlando anche quelli stranieri, tra cui quelli israeliani.

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Dal Guardian alla BBC: cosa dicono i media stranieri

Il Guardian descrive l’accaduto come l’esito di una «battaglia per la custodia, tra i parenti in Italia e in Israele» e nell’articolo si parla di un «presunto rapimento», dal momento che la zia materna di Eitan, Gali Peleg, che vive a Tel Aviv, ha detto domenica alla Radio 103FM del Paese che non useranno la parola «rapimento». A loro dire, hanno semplicemente «riportato Eitan a casa» – e aggiunge – «abbiamo dovuto farlo dopo che non abbiamo ricevuto informazioni sul suo stato di salute o mentale. Se il giudice non avesse fissato degli incontri con il bambino, non l’avremmo visto». Il nonno materno di Eitan si era trasferito in Italia dopo l’incidente e lo scorso sabato, dopo averlo preso a casa della paterna per un incontro concordato, non lo avrebbe più portato a casa, o meglio, non a casa della zia. Lo ha fatto salire a bordo di un aereo privato con destinazione Israele.

La BBC riporta un’altra dichiarazione della zia materna alla Radio 103FM: l’intenzione dei genitori di Eitan «di tornare in Israele prima dell’incidente». A suo dire «il bambino era tenuto in ostaggio in Italia». Poi, ricordando in breve la tragedia e le dinamiche ad essa connesse, riportano il numero delle vittime: «tredici persone sono morte sulla scena»; i decessi però sono stati quattordici. Forse sarebbe meglio non sbagliare quando a dei numeri corrispondono le vite umane di chi non c’è più.

Fox News e Times of Israel parlano del «rapimento» di Eitan

Fox News non sbaglia sul numero dei morti, ma sottolinea all’interno dell’articolo come il ministero degli Esteri italiano non abbia commentato immediatamente il caso; poi rimarca un’altra «negligenza»: «Gli uffici della procura di Pavia erano chiusi domenica e gli investigatori non hanno potuto essere raggiunti immediatamente per un commento da parte dell’AP (Agenzia di Stampa Internazionale) sulle notizie italiane che stavano considerando di aprire un’indagine sul caso».

Come spesso accade, i giornali fanno a gara tra loro per chi ha l’informazione in più, per chi svela ciò che gli altri non hanno ancora detto. E per questo motivo, Fox News affronta la questione «passaporto di Eitan»: sembrerebbe che il documento del bambino – quello israeliano – fosse in mano dei parenti materni, che non lo avrebbero consegnato a quelli paterni nonostante un ordine del tribunale italiano del 30 agosto.

Times of Israel, media locale del secondo Paese protagonista della vicenda, ha aggiunto che «Gali Peleg (zia materna di Eitan) in agosto ha accusato Biran-Nirko (zii paterni a cui è stata data la tutela) di aver rapito il bambino e di avergli impedito di avere un'”infanzia normale“. Sebbene Eitan sia cresciuto in Italia, il marito di Peleg, Ron Peri, ha affermato che i suoi genitori israeliani non hanno mai voluto che crescesse lì e hanno preferito che ricevesse un’educazione ebraica in Israele».

Purtroppo, la verità e le parole di chi non c’è più non possono essere recuperate e forse, proprio per questo, non è il caso di tirarle fuori come arma per sottrarre un minore dalla sua tutela legale. Ma lasciamo a chi di dovere il compito di stabilirlo e ai giornali quello di riportare i fatti.

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