La storia della lettera anonima contro Sigfrido Ranucci di Report

Quel "dossier" è stato portato in Commissione Vigilanza Rai del deputato di Italia Viva Davide Faraone. Il conduttore respinge ogni accusa e parla di "macchina del fango"

26/11/2021 di Enzo Boldi

Una lettera anonima, senza alcun riferimento, ma ricca di accuse (di vario tipo) nei confronti di Sigfrido Ranucci. Questo “dossier” è stato reso noto dal parlamentare di Italia Viva Davide Faraone, sostenuto dal deputato di Forza Italia Andrea Ruggieri, durante l’ultima Commissione di Vigilanza Rai. Il conduttore di Report ha respinto ogni addebito – si parla di presunti ricatti sessuali e mobbing proprio all’interno della redazione della trasmissione di RaiTre – e parla di “fango mediatico” nei suoi confronti e contro il suo programma. E gli stessi giornalisti e operatori che collaborano con lui lo difendono a spada tratta.

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«Non possiamo tacere sul fango che sta circolando sul programma a cui collaboriamo da anni, alcune e alcuni di noi da decenni – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale della trasmissione di RaiTre -. Consideriamo ridicole e offensive le parole riportate in pubblico tratte da una lettera anonima che mettono in discussione la professionalità di colleghi e colleghe. Ci spiace constatare che queste calunnie abbiano trovato eco all’interno dell’Organo di Vigilanza sul Servizio pubblico radiotelevisivo, in una interrogazione che getta ombre sulla correttezza dell’intero nostro lavoro».

Adesso quella lettera è finita sulle scrivanie dell’Audit di viale Mazzini e saranno effettuate tutte le verifiche del caso. Anche perché, lo stesso Sigfrido Ranucci ha spiegato di aver già presentato denuncia alla Procura della Repubblica – dopo una denuncia presso i Carabinieri di Torvaianica – lo scorso 5 agosto. Perché quel dossier – presentato sotto forma di lettera anonima – circola dal mese di luglio. E, ovviamente, il conduttore di Report respinge ogni addebito.

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E anche l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, ha risposto alle sollecitazioni di Davide Faraone e Andrea Ruggieri spiegando di non essere a conoscenza di quel presunto dossier. Una lettera che, secondo quanto spiegato nella stessa denuncia presentata alla Forze dell’ordine, aveva queste caratteristiche: «Una busta anonima contenente una lettera dattiloscritta, priva di mittente e di firma, indirizzata anche ai vertici Rai e al capo del personale, con la quale mi si accusava di presunti comportamenti scorretti nella gestione del personale di Report». Ma non se ne fece nulla. Le indagini sono andate avanti, ma a viale Mazzini venne cestinata perché le accuse mosse apparivano come paradossali. Fino a ieri, quanto il caso è stato sollevato dal duo Faraone-Ruggieri in Commissione Vigilanza.

(Foto/IPP/Gioia Botteghi)

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