I dieci anni di Raiperunanotte: il giorno in cui internet superò per rilevanza la tv

26/03/2020 di Redazione

Per dire come sia cambiata l’Italia in questi ultimi dieci anni, basta ricordare che il 25 marzo 2010 Michele Santoro riempiva il Pala Dozza di Bologna e lo animava con quel grande evento mediatico che fu Raiperunanotte. Dieci anni dopo quello stesso palazzetto dello Sport veniva utilizzato da Matteo Salvini per inaugurare la sua campagna elettorale in Emilia-Romagna. C’è la storia di mezzo e anche un pizzico di delusione per la scala di priorità individuata dalla società italiana. Aggiungiamoci la pandemia da coronavirus che sta mettendo in crisi tutte le nostre certezze e il quadro è completo.

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Raiperunanotte compie dieci anni: cosa ha significato la trasmissione di Santoro

Spiegare oggi alle nuove generazioni la portata rivoluzionaria di Raiperunanotte può essere ostico. Abituati a vivere nell’epoca dell’iperconnessione, probabilmente in tanti non capirebbero cosa ha significato nel 2010 – con una connessione a internet che non era la stessa di oggi, con dei mezzi di diffusione e di trasmissione che non avevano nemmeno lontanamente l’agilità dei ritrovati più moderni della tecnologia – collegare televisioni private, grandi broadcast a livello nazionale, siti internet di giornali che da poco si erano affacciati sul web, 200 piazze italiane. E realizzare, con il lavoro di Mosaico srl, il più grande evento live streaming in Europa.

C’era la sorprendente novità del messaggio e l’ancora più sorprendente novità del mezzo. La prima era rappresentata da una ribellione al sistema politico che stava cercando, in quella fase, di limitare la libertà d’informazione. La volontà di Silvio Berlusconi di chiudere trasmissioni scomode e la conseguente reazione, caratterizzata dal fatto di essersi ritagliati uno spazio oltre i canali tradizionali, che all’epoca erano sostanzialmente le reti televisive.

Come Raiperunanotte ha stravolto l’informazione in Italia

La seconda fu l’anticipazione dei prodotti informativi che avrebbero avuto più successo da lì a 10 anni. La realizzazione di una rete che, per la sua portata, funzionava un po’ come un grande social network e che, in una sola serata e in un solo evento, riuscì a catalizzare tutto il volume di traffico internet erogato in Italia. Grazie a Michele Santoro e ai suoi ospiti (da Marco Travaglio a Daniele Luttazzi, da Elio a Venditti, da Vauro a Morgan, tutti “influencer” ante litteram) la serata del 25 marzo 2010 segnò lo spartiacque tra quello che c’era prima e quello che c’è stato dopo. Sintetizziamola così: è stato il giorno in cui la televisione ha iniziato a essere meno rilevante di internet.

Oggi, mentre viviamo l’emergenza coronavirus, questo aspetto non può sfuggirci. Dieci anni dopo, nonostante il cambio di formato (Raiperunanotte era ancora in 4:3, poi si è passati al 16:9, oggi si privilegia il formato verticale proprio di Instagram) ci ritroviamo a discutere di nuove tematiche – si pensi alla salute pubblica o al diritto alla privacy in funzione della salute pubblica stessa – con delle forme comunicative che erano state individuate in quella stessa occasione, dieci anni fa. E che stanno segnando profondamente il modo di informare. Raiperunanotte apripista dello streaming e delle news a portata di tutti: ne abbiamo raccolto consapevolmente l’eredità?

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