La narrazione dello sport nella televisione italiana può essere considerata sessista? Volendo guardare solo ai casi più recenti – il dialogo tra Lorenzo Leonarduzzi e Massimiliano Mazzucchi durante la telecronaca Rai dei Mondiali del trampolino femminile sincronizzato e lo scambio tra i due inviati di Sky Sport Matteo Bobbi e Davide Valsecchi durante un Gran Premio di Formula1 – sembra ci sia poco spazio per il dubbio: la risposta è sì.
Le polemiche di questo tipo non sono di certo mancate ultimamente, soprattutto nell’ambito della televisione pubblica italiana. La Rai del governo Meloni, infatti, si trova a fare i conti non solo con i provvedimenti nei confronti dei commentatori del mondiale di nuoto, ma anche con quelli nei riguardi del giornalista Filippo Facci- quello che ha apostrofato in maniera irripetibile la giovane donna vittima presunta di uno stupro per mano del figlio del Presidente del Senato Ignazio La Russa -. A tutto questo si aggiunge la rivolta dei giornalisti di RaiNews24 nei corridoi romani di Saxa Rubra: muovono la precisa accusa di voler tagliare e censurare i servizi più scomodi per l’attuale esecutivo
Anche attraverso l’analisi dei nuovi Palinsesti Rai, abbiamo ricostruito le vicende più recenti provando a restituire un frammento di quello che è, è stato e promette di essere il nuovo linguaggio della tv pubblica italiana.