Hackerate le radio ucraine di Tavr Media, diffusa la falsa notizia di Zelensky in terapia intensiva

Il messaggio letto da una voce registrata ha mandato in panico, per alcuni minuti, i cittadini ucraini: poi la smentita dello stesso network sui social

22/07/2022 di Gianmichele Laino

La musica nelle cuffie, per cercare un po’ di sollievo da un’invasione che – ormai – va avanti ininterrottamente dal 24 febbraio, mettendo in ginocchio un Paese. Poi, all’improvviso, l’interruzione delle trasmissioni e la lettura di un brevissimo comunicato da parte di una voce registrata femminile: «Il presidente Zelensky è ricoverato in terapia intensiva, in condizioni gravi». Infine, il vuoto. Cosa è successo al network radiofonico Tavr Media? Lo si apprende qualche minuto dopo, in un post sulla pagina Facebook ufficiale. Alcune radio ucraine sono state hackerate e – in seguito a questa intrusione – è stato diffuso il messaggio su Zelensky, non autorizzato e non corrispondente al vero.

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Radio ucraine hackerate: cosa è successo al network Tavr Media

«Oggi – si legge nel post Facebook – c’è stato un cyberattacco sui server e sulle stazioni radio di Tavr Media. Al momento, i tecnici competenti stanno lavorando per risolvere questo problema. Sottolineiamo che nessuna informazione sui problemi di salute del presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky corrisponde alla realtà». Una smentita che ha placato le furiose ricerche online da parte dei cittadini ucraini, desiderosi di conoscere di più (ormai quasi 24 ore fa) delle sorti del presidente che è sempre stato un convinto assertore della difesa porta a porta contro l’esercito russo.

A spazzare via ogni dubbio, poi, c’è stato il solito video di Volodymir Zelensky, che è comparso in buona salute davanti alle telecamere e che ha condannato l’attacco informatico che, secondo lui, è di evidente matrice russa. La guerra dell’informazione – ne abbiamo parlato diverse volte su Giornalettismo – è parte integrante del conflitto in Ucraina. La continua diffusione di fake news da parte delle reti social russe ha sicuramente inquinato l’ecosistema delle news. Ma anche dall’altra parte le intrusioni nei media russi non sono mancate: il collettivo Anonymous, che da sempre ha preso una posizione a favore dell’Ucraina, dichiarando cyber-war alla Russia, è più volte entrato nelle televisioni di Mosca, trasmettendo – soprattutto nelle prime settimane di conflitto – le immagini dell’Ucraina che la tv di stato russa aveva deciso di non mostrare ai cittadini.

Insomma, le intrusioni negli apparati media fanno parte di questo conflitto. Il capitolo sulla falsa notizia su Zelensky e delle radio ucraine hackerate è soltanto un nuovo passaggio di una guerra ibrida.

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