Radio Maria e la preoccupazione che «gli anziani non potessero andare più alla posta»
Una fonte interna ha spiegato a Repubblica perché l'emittente temeva il lockdown
19/11/2020 di Redazione
L’affermazione di don Livio Fanzaga sul coronavirus come opera del demonio (oltre a una serie di altre frasi che riguardano principalmente presunti complotti internazionali per la diffusione della pandemia nel mondo) ha portato nuovamente i riflettori a essere puntati su Radio Maria. Per questo motivo, il quotidiano La Repubblica ha avuto modo di dare un’occhiata ai bilanci dell’emittente, scoprendo una situazione ampiamente florida: 20 milioni di euro all’anno a livello di incassi e un patrimonio di 73 proprietà in tutta Italia. Le tasse, invece, sono molto limitate per la particolare natura della società stessa.
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Radio Maria e le donazioni degli anziani
Una fonte di introiti importanti per l’emittente, ad esempio, è rappresentata dalle donazioni degli ascoltatori. Spesso, stando alle testimonianze raccolte da Repubblica, in redazione arrivavano centinaia di lettere con santini e rosari e il più delle volte contenevano anche delle donazioni in denaro per l’emittente.
Radio Maria ha anche un conto corrente postale dedicato e proprio questo, a quanto pare, era al centro delle principali preoccupazioni dell’emittente durante il lockdown. Una fonte interna, infatti, ha dichiarato a Repubblica che, in quei giorni, si temeva che «i nostri ascoltatori, per lo più anziani, malati e persone sole, non potessero andare più alla posta. Così ha messo su un call center».
Radio Maria e il lockdown
E questa cosa non è stata affatto nascosta, anzi è stata pubblicizzata anche attraverso il grande pubblico che Radio Maria riesce a intercettare sui social network. Su Facebook, accompagnata dall’immancabile immaginetta della madonna, Radio Maria – intorno al 20 marzo 2020, quando da circa dieci giorni si era entrati in lockdown – aveva scritto questo post: «Stiamo attraversando un periodo di difficoltà che riguarda anche i modi per aiutare Radio Maria. Sappiamo tutti quanto questa radio, dono di Maria, abbia bisogno del vostro sostegno per andare avanti. A causa del Coronavirus molti ascoltatori non possono andare in posta per il bollettino a favore di Radio Maria, si potrebbe superare questa difficoltà con un ‘Sepa straordinario’ mantenendo la donazione abituale e limitatamente a questo periodo». Il post era stato successivamente cancellato.
Il fenomeno Radio Maria resta importante, a livello di bacino mediatico e di frequenze coperte. E anche, a questo punto, di potenza economica. Per questo motivo sarebbe importante veicolare informazioni concrete e non supposizioni complottiste. Le persone che le ascoltano – come si evince anche dalla buona fede con cui continuano a fare donazioni all’emittente – possono essere fortemente condizionate da questi messaggi, contribuendo alla grande confusione mediatica che fa parte dei nostri giorni.