Quando gli Stati Uniti erano complici di Saddam nell’uso di armi chimiche

27/08/2013 di Mazzetta

guerra iran iraq 7

I FORNITORI OCCIDENTALI – I documenti citati da Foreign Policy dimostrano la complicità degli americani con Saddam e che erano puntualmente informati dell’uso di armi chimichE. Alti ufficiali dell’amministrazione, come il direttore della CIA Casey, erano a conoscenza degli impianti di fabbricazione di queste armi e anche degli sforzi da parte del regime di procurarsi il necessario presso alcuni paesi occidentali, Stati Uniti, Italia e Germania in particolare. Negli archivi ci sono anche discussioni sul pericolo di attentati agli americani nel medioriente nel caso questa complicità fosse venuta alla luce: “Mentre gli attacchi da parte dell’Iraq continuano e s’intensificano, aumentano le possibilità che le forze iraniane acquisiscano un proiettile contenente agente mostarda con il marchio di fabbrica iracheno“, spiega un documento della CIA del 1983. “Teheran porterebbe questa prova all’ONU e accuserebbe gli Stati Uniti di complicità nella violazione delle leggi internazionali“.

LA FIRMA DI REAGAN – A testimoniare la piena consapevolezza dell’amministrazione c’è anche una nota autografa di Reagan a margine di un documento che notificava i piani che nel 1988 avrebbero portato gli iraniani a sfondare e a occupare la città di Bassora: “Una vittoria iraniana è inaccettabile“. Da lì la decisione di aiutare gli iracheni fornendo loro l’intelligence necessaria a contrastare efficacemente l’offensiva, pur avendo chiaro che questo sarebbe avvenuto grazie all’impiego massiccio delle armi chimiche e del Sarin in particolare, secondo l’intelligence americana i due terzi dei gas impiegati dall’Iraq in guerra furono lanciati negli ultimi 18 mesi di guerra per contenere le offensive iraniane.

IL RUOLO DI RUMSFELD – Quello che Foreign Policy manca di ricordare, e che era già noto, è che documenti altrettanto ufficiali dimostrano che proprio Donald Rusfeld aiutò in quegli anni il regime di Saddam a procurarsi sostanze chimiche e agenti batteriologici negli Stati Uniti, compresi l’antrace, il virus della peste bubbonica e insetticidi utili alla produzione di armi chimiche. In più, per non farsi mancare niente, Rumsfeld che all’epoca era formalmente un dirigente d’azienda,costituì insieme ad altri società di comodo per acquistare e girare a Saddam anche le bombe a grappolo. Questi documenti vennero alla luce proprio mentre Rumsfeld era segretario della Difesa ed era impegnato a dipingere Saddam come un mostro pronto ad usare le WMD proibite per giustificare l’invasione dell’Iraq. Nonostante sia emerso che Rumsfeld e altri americani si fossero impegnati in passato a fornire al regime armi proibite, la notizia passò al volo e finì per essere ignorata o quasi dal mainstream occidentale, all’epoca impegnato quotidianamente nell’ossessiva campagna che arriverà a coinvincere buona parte degli americani che Saddam fosse addirittura coinvolto negli attacchi dell’undici settembre 2001.

 

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