Quando gli Stati Uniti erano complici di Saddam nell’uso di armi chimiche

27/08/2013 di Mazzetta

halabja 3

INFORMATI ALLA PERFEZIONE – I documenti della CIA confermano che nel 1988 gli Stati Uniti erano venuti a conoscenza, attraverso le immagini satellitari, di movimenti militari iraniani volti a sfruttare un buco nelle difese irachene e che trasmisero tali informazioni a Saddam, ben consapevoli che questi avrebbe rimediato attaccando con le armi chimiche, compreso il Sarin, un agente nervino. E gli iracheni in effetti usarono il Sarin e il gas mostarda nel corso di quattro grandi offensive quell’anno, spostando a loro favore la bilancia che stavano perdendo e costringendo l’Iran al tavolo delle trattative in seguito all’enorme bagno di sangue. Trattative che si conclusero con un pareggio nonotante l’aggressione fosse partita dagli iracheni, lasciando a Saddam la possibilità di dirsi vincitore agli occhi degli iracheni e, ovviamente, senza che nessuno dei grandi paesi occidentali o delle organizzaioni internazionali preposte facesse parola sull’uso delle armi proibite. Queste cose ora le sanno anche gli iraniani, che dovrebbero passare per uno stato-canaglia e una minaccia allapace, secondo Washington e che dovrebbero, loro, fornire le prove di non aver intenzione di dotarsi del deterrente nucleare.

LA RICOMPENSA PER SADDAM – Appena due anni dopo, credendo di poter confidare sul consenso americano, Saddam invase il Kuwait a titolo di “risarcimento” per le enormi spese in denaro, armi e sangue sostenute negli otto anni di guerra contro l’Iran, ma sbagliò clamorosamente i conti e l’operazione Desert Storm cancellò di fatto il suo esercito, provocando la perdita di mezzo milione di soldati (tanti quanti quelli stimati, al ribasso, nella guerra Iran-Iraq sui due fronti in ottoanni), distruggendo tutti i suoi carri armati mentre e lasciandolo senza la pur modesta aviazione, riparata per ironia della sorte proprio in Iran per sottrarla alla distruzione.

LE CONFERME – Gli Stati Uniti hanno a lungo negato di aver avuto conoscenza degli attacchi iracheni con le armi chimiche, affermando che Sassam non aveva mai annunciato di essere intenzionato ad usarle, ma l’ex colonnello dell’aeronautica americana Rick Francona, all’epoca attaché militare a Baghdad oggi ha confermato a Foreing Policy che:

Gli iracheni ci avevano detto che intendevano usare il gas nervino. Non ne avevano bisogno. Già lo sapevamo“.

Secondo documenti della CIA declassificati di recente e secondo la testimonianza di altri ufficiali americani, l’amministrazione Reagan aveva solide prove di attacchi iracheni con armi chimiche fin dal 1983. All’epoca l’Iran cercava di denunciarne l’uso pubblicamente e di porre il caso all’attenzione dell’ONU, ma mancava delle prove per collegarlo alle truppe di Saddam, prove che invece erano in possesso degli Stati Uniti, che però si guardarono bene dal tirarle fuori inguaiando l’alleato, che formalmente alleato non era, tanto che gli stessi Stati Uniti vendettero quantitativi limitati di armi anche all’Iran per distanziarsi da Saddam agli occhi di Teheran.

LEGGI ANCHE: Londra è la madre di tutte le disgrazie iraniane

GAS ANCHE CONTRO I CIVILI IRACHENI – Non bastasse, il 16 marzo del 1988 Saddam usò le armi chimiche anche contro gli stessi cittadini iracheni, bombardando la città di Halabja, nel Kurdistan iracheno, uccidendo tra le 3.200 e le 5.000 persone, quasi tutti civili e ferendone tra le 7.000 e le 10.000. Altre migliaia moriranno in seguito a causa di complicazioni e malattie indotte dalla respirazione dei gas, mentre per anni nasceranno migliaia di bambini deformi. Un attacco in seguito definito come genocidio dalla stessa giustizia irachena e da altri paesi Nord-europei.

Share this article