Quando entreranno in vigore le misure del nuovo dpcm

Le bozze stanno circolando da alcune ore, ma le misure dovrebbero partire dalla giornata di giovedì

03/11/2020 di Enzo Boldi

Pochi minuti dopo le 19 si è conclusa la cabina di regia tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i Presidenti delle Regioni e i rappresentanti di Comuni e Province. La quadra attorno agli ultimi provvedimenti da prendere per tentare di frenare la curva epidemiologica in Italia è stata trovata e, come annunciato dallo stesso capo del Governo lunedì alla Camera e al Senato, ci saranno solamente alcune misure nazionali, mentre le altre – quelle maggiormente restrittive – saranno prese a livello territoriale in base a 21 criteri stabiliti. In attesa di una conferma ufficiale e della conferenza stampa da Palazzo Chigi, ecco quando entra in vigore nuovo Dpcm.

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Anche se il testo dovesse essere firmato nella serata di oggi, martedì 3 novembre, le misure a livello regionale (con la famosa suddivisione del Paese in tre aree – zona verde, zona gialla e zona rossa – in base al livello di circolazione dei virus) non entreranno in vigore prima della giornata di giovedì. In pratica, dunque, l’unica misura che potrebbe entrare immediatamente (con effetto a partire dalle successive 24 ore) sarebbe la limitazione negli spostamenti (il cosiddetto coprifuoco) a partire dalle ore 22 (e non alle 21).

Quando entra in vigore nuovo dpcm?

Insomma, la risposta alla domanda «quando entra in vigore nuovo dpcm», trova una duplice risposta. A livello locale, infatti, serviranno ulteriori valutazioni che si baseranno su dati dell’indice RT (e non solo) analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità. Una volta in possesso di quegli indici, la palla passerà al Ministro della Salute Roberto Speranza che – dopo aver comunicato con il Presidente della Regione interessata – emanerà un’ordinanza che, dunque, sarà effettiva solamente a partire dalla giornata di giovedì. Anche se il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dovesse essere firmato nella giornata di oggi, martedì 3 novembre.

Quali sono i 21 criteri per individuare zone verdi, gialle e rosse

Il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità – che invierà questo risultato al Ministero della Salute nella giornata di domani -, terrà conto di 21 criteri prestabiliti. Ecco i principali: il numero di casi sintomatici notificati per mese, numero dei casi con storia di ricovero ospedaliero, numero di strutture residenziali socio-sanitarie che riscontrano almeno una criticità settimanale, percentuale di tamponi positivi, tempo medio tra data di inizio dei sintomi e data di diagnosi, indice di replicabilità, numero di nuovi focolai di trasmissione e non ultimo per importanza occupazione di posti letto di area medica o terapia intensiva, sulla base dell’effettiva disponibilità del singolo territorio e struttura ospedaliera. E l’ordinanza firmata da Roberto Speranza avrà validità minima di 15 giorni.

(foto di copertina: da profilo Instagram di Giuseppe Conte)

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