Come funzioneranno spostamenti e ristorazione nelle zone rosse del nuovo Dpcm
La bozza del nuovo Dpcm che dovrebbe essere firmata da Conte stasera chiarisce cosa succederà nelle zone rosse nell'ambito degli spostamenti e della ristorazione
03/11/2020 di Ilaria Roncone
Le anticipazioni che arrivano grazie alla bozza del nuovo Dpcm – che dovrebbe essere firmato da Giuseppe Conte in serata entrando in vigore giovedì – dipingono la situazione per ristorazione e spostamenti in quelle che verranno classificate come zone rosse. Per quanto riguarda gli spostamenti zone rosse e i ristoranti zone rosse già trapela dalle bozze che girano a poche ore dalla firma che le regole saranno stringenti ma comunque diverse rispetto al lockdown totale.
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Spostamenti zone rosse nel nuovo Dpcm
Dalla bozza trapela che nelle regioni classificate ad alto rischio sarà «vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori» salvo per le solite ragioni legate a comprovati motivi lavorativi o a situazioni di necessità e di salute. Diversa da marzo sarà la situazione degli spostamenti per la didattica: «Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita». Rimane sempre «consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Saranno invece vietati gli «spostamenti con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza». Per viaggiare sui mezzi pubblici del trasporto locale e ferroviario regionale – escludendo il trasporto scolastico dedicato – sarà possibile riempire i veicoli fino al 50% della capienza.
Nelle zone rosse sospesa la ristorazione
Nella bozza del nuovo Dpcm si legge che nelle zone a rischio alto di contagio «sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio». Rimane consentita «la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze». Rimangono comunque aperti «gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro».