Cosa prevede la direttiva PSD3 e quali aspetti “tralasciati” dalla PSD2 va a colmare

Si tratta di un nuovo insieme di norme che va a modernizzare ulteriormente le discipline europee sui pagamenti elettronici

24/11/2023 di Gianmichele Laino

Sembrano sigle difficilissime, in realtà coincidono con le normative europee in termini di pagamenti digitali. PSD2 e PSD3 stanno per Payments Services Directive 2 e Payments Services Directive 3. Ovviamente, la seconda è più recente della prima: a metà del 2023, in effetti, il legislatore europeo è intervenuto con una nuova direttiva che va ad aggiornare la precedente, in virtù del fatto che i pagamenti digitali, oggi, sono in fortissimo aumento in Europa (soprattutto dopo il periodo del coronavirus) e che – dunque – si necessita di un nuovo quadro legislativo più aggiornato e pronto alle nuove sfide. Non è un caso, infatti, che le premesse del PSD3 si collocano nei numeri: i volumi dei pagamenti elettronici nell’UE, infarti, sono saliti a 240.000 miliardi di euro nel 2021 (rispetto ai 184.200 miliardi di euro nel 2017).

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PSD3, in cosa cambia la direttiva europea sui pagamenti digitali

Le direttive sui pagamenti digitali in Europa salgono dunque a tre: nel 2007 era stata affrontata la materia in maniera organica per la prima volta. La necessità di un primo aggiornamento del corpus di leggi si era palesata nel 2015. Il 2023 – dopo la grande evoluzione del sistema di pagamenti nell’era del coronavirus – ha richiesto un nuovo passo in avanti da parte dei legislatori europei.

Con l’evoluzione degli operatori dei pagamenti non bancari e con i passi in avanti delle tecnologie, sicuramente i pagamenti digitali erano esposti maggiormente al rischio di frodi. La direttiva PSD3 ha rafforzato tantissimo questo aspetto, soprattutto nei confronti dello spoofing (ovvero la sostituzione di malintenzionati all’indirizzo di banche e istituti di credito). Open banking e fintech sono due settori che sono stati finalmente previsti dalle normative europee e che, in questo modo, hanno avuto la possibilità di operare, offrendo allo stesso tempo ai consumatori un controllo maggiore dei loro dati.

Un altro aspetto in cui il PSD3 è andato a intervenire in maniera molto interessante – cosa che ha un impatto notevole sulla quotidianità delle persone – riguarda la norma che impedisce a una somma di denaro impegnata per un determinato servizio pagato digitalmente di essere bloccata sul conto a lungo.

«Mentre l’Europa si muove verso una vera economia digitale, possiamo sfruttare al meglio tutte le opportunità offerte dai dati e dall’innovazione basata sui dati nel settore finanziario – ha commentato, al momento dell’approvazione della PSD3 il commissario europeo per il commercio Valdis Dombrovskis -. Una maggiore condivisione dei dati personali, pur mantenendone il pieno controllo, consentirà alle persone di accedere a prodotti e servizi su misura che si adattano alle loro esigenze e creerà inoltre spazio per l’innovazione del settore finanziario».

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