Quali sono le 29 province italiane con Rt superiore a 1,5

Si tratta di zone da scenario 4, quello per cui è previsto il lockdown

02/11/2020 di Gianmichele Laino

La mappa dell’Italia è costellata, ormai, di possibili zone rosse. Sono le famose province con scenario 4, quello che – secondo il comitato tecnico-scientifico – potrebbe decretare il lockdown. Innanzitutto, vi abbiamo spiegato qui cosa vuol dire scenario 4. L’indice di trasmissione del virus – che già prevede una soglia di rischio se supera il valore di 1 – in molte zone è ben superiore al valore di 1,5 ovvero quello indicato come critico per la diffusione della pandemia in Italia.

LEGGI ANCHE > Le regioni non vogliono i lockdown locali

Province con scenario 4: sono ben 29 in Italia

E allora, questo scenario si configura – al momento – in ben 29 province italiane. Da nord a sud, senza esclusione di colpi. Tuttavia, alcuni dati parziali e incompleti (soprattutto sulle terapie intensive, ma anche sulla trasmissione dei risultati legati ai tamponi effettuati e alle positività riscontrate) potrebbero sottintendere il fatto anche anche altri territori – oltre a quelli delle 29 province italiane – rischiano di finire nelle stesse condizioni.

Lo studio che ha disegnato questa mappa dell’Italia si chiama Prevenzione e risposta a Covid 19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-inverno. Ecco quali sono i territori che rischiano di più.

Quali sono le province con scenario 4 in Italia

In Piemonte, l’indice di contagio medio è dell’1,99. Quasi tutte le province piemontesi sono in scenario 4, tranne Vercelli e Novara. In Lombardia, invece, c’è il quadro peggiore. L’indice Rt a livello regionale è di 2,01 con tutte le province sopra al valore di 1,5 tranne quella di Bergamo. In Veneto, Treviso e Rovigo hanno un Rt superiore a 1,5. In Friuli Venezia Giulia la situazione più delicata è quella della provincia di Trieste con un Rt superiore a 1,5. Sopra questa soglia anche le province autonome di Trento e di Bolzano.

In Emilia-Romagna, dove il valore complessivo a livello regionale fa segnare un preoccupante Rt di 1,66, Modena, Reggio-Emilia, Ferrara e Ravenna, contribuiscono ad alzare la media con un Rt sopra 1,5. In Lazio – una delle regioni considerate a rischio moderato – soltanto la provincia di Rieti ha un Rt superiore a 1,5.

Al sud, invece, c’è la provincia pugliese di Brindisi ad avere un Rt superiore a 1,5, mentre in Calabria questo valore viene superato dalle province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. In Sicilia, rischiano Enna e Caltanissetta.

Quali sono le province a rischio moderato

C’è poi tutta una serie di province in cui il rischio è considerato moderato. Praticamente stiamo parlando di tutto il resto d’Italia che non è da scenario 4. Tra queste province, in ogni caso, ci sono alcune che sono considerate a rischio progressione che può essere forte o moderato. Inoltre, in Valle D’Aosta e in Basilicata al monitoraggio mancano alcuni dati e i valori molto bassi dell’indice Rt (inferiori in entrambi i casi a 1) probabilmente non fotografano al meglio la situazione nelle due piccole regioni. Stessa cosa vale anche per la Toscana, dove però l’indice è leggermente superiore a 1.

Tuttavia, questo studio rischia già di essere superato dalla realtà: i dati raccolti, infatti, si fermano al 25 ottobre e, nell’ultima settimana, la pandemia è già andata avanti. Del resto, questo studio può rappresentare una pietra miliare – come richiesto dalle regioni – per stabilire criteri oggettivi che possano condurre il governo, d’accordo con gli enti locali, a stabilire delle zone rosse per contenere il contagio del prossimo mese di novembre.

Share this article