Paragone dice che solo i social network mostrano quanto accaduto a Montecitorio

Secondo il senatore ex M5S, invece, i Tg mostreranno solo il lato violento della protesta

06/04/2021 di Redazione

Excusatio non petita, accusatio manifesta. Così, Gianluigi Paragone – in diretta Facebook da piazza Montecitorio dove oggi è andata in scena una protesta dei ristoratori che è sfociata in un tafferuglio con alcuni feriti – ha pensato bene di ammonire i propri followers, affermando che la manifestazione dei ristoratori, che è stata organizzata attraverso la pagina Facebook del giornalista e senatore e attraverso altre pagine Facebook o servizi di messaggistica istantanea come ad esempio Telegram, non è quella che «vi faranno vedere i telegiornali questa sera».

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Protesta dei ristoratori, la “verità” di Paragone

Ovviamente, Paragone ha provato a minimizzare la narrazione sugli scontri in piazza Montecitorio (dove erano presenti numerosi esponenti del movimento ItalExit, che Paragone stesso ha promosso, ma anche esponenti legati a Casapound) che invece emerge in maniera preminente su tutte le homepage di tutti i principali quotidiani e siti d’informazione italiani.

Come al solito, si crea una sorta di illusoria distanza tra quello che viene raccontato sui social network – che spesso viene presentato come verità alternativa rispetto a quella dei grandi media – e quello che è il resoconto che è fatto dalle realtà editoriali che si occupano di narrazione oggettiva. Se si considera che, per toni e simboli, la manifestazione di oggi ha avuto una qualche ispirazione nei fatti di Capitol Hill del 6 gennaio, non si capisce perché non sia stata effettuata un’azione analoga sui contenuti – soprattutto quelli più violenti e di incitamento alla violenza – anche sui social network.

Non mancava, ad esempio, nemmeno la versione nostrana di Jake Angeli, lo sciamano di QAnon diventato il simbolo delle proteste a Capitol Hill. Per quanto riguarda la manifestazione di oggi in piazza Montecitorio, invece, la persona mascherata – con tanto di tricolore sul volto – era il ristoratore modenese Ermes Ferrari, animatore del movimento #ioapro (legato a ristoratori ed esercenti che protestano contro le misure di contenimento anti coronavirus) in Emilia-Romagna.

La diretta di Paragone – che in alcuni momenti è arrivata a mettere insieme anche 10mila contemporaneità – aveva come scopo quello di «raccontare la verità sulla manifestazione di Montecitorio». Il senatore ha affermato: «In televisione vedrete solo e soltanto le immagini con le forze dell’ordine. C’è stato questo scontro? Sì. È stato sbagliato? Sì. Ma questa non è una piazza violenta. Qui c’era un mondo vero, fatto di problemi veri che il Palazzo non vede e continua a non vedere».

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