I nostri politici hanno capito che è stata aperta un’indagine su TikTok?

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Nonostante l'iniziativa (la seconda in tre anni) del Copasir, perfino la Presidente del Consiglio continua a utilizzare la piattaforma social di ByteDance

I dubbi sulla piattaforma social tanto amata dai più giovani sono ben radicati nel tempo. I primi a sollevarli, nell’ambito della trattativa di acquisizione da parte della multinazionale texana Oracle, erano stati gli Stati Uniti. Poi, con il passare del tempo – anzi, degli anni -, si sono susseguite numerose iniziative a stelle e strisce, fino alla decisione di Joe Biden di vietare l’utilizzo della piattaforma sui dispositivi mobile federali (e il Parlamento americano aveva già deciso di fare lo stesso). Infine, notizia dei giorni scorsi, l’attenzione sui possibili problemi di sicurezza (anche a livello nazionale) dell’app di proprietà di ByteDance è arrivata anche in Italia (con un antipasto arrivato tre anni fa) con il Copasir che ha deciso di aprire un’inchiesta conoscitiva anche sul trasferimento dei dati degli utenti iscritti. Nonostante tutto ciò, i politici italiani continuano a utilizzare attivamente TikTok. Come se nulla stesse accadendo.



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Come spiegato in un nostro precedente approfondimento, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica ha deciso di accendere un faro sui possibili problemi di sicurezza nazionale derivati dall’utilizzo di TikTok. È ancora presto – anche perché la natura di un provvedimento simile potrebbe essere demandato all’Europa – per parlare di un ban o divieto, ma quel che è trapelato nel corso dei mesi precedenti (in alcuni casi addirittura da anni) non può che far sollevare diverse preoccupazioni. Soprattutto per quel che riguarda la gestione dei dati degli utenti iscritti e i server in cui questi vengono archiviati. Ma il Copasir si era già mosso tre anni fa con l’apertura di un provvedimento di verifica su TikTok seguito dalle istruttorie aperte da AISE e DIS.



Politici su TikTok, non si fermano neanche con l’indagine

Davanti a questo contesto storico, i rappresentanti dei partiti italiani – in un mondo meramente utopico – dovrebbero non utilizzare un’applicazione che potrebbe implicare gravi rischi di sicurezza nazionale. Eppure la propaganda politica non riesce a fermarsi davanti a nulla. A partire da Giorgia Meloni che, come spiegato dal Sottosegretario Alessio Butti, dovrebbe essere la figura – per ruolo istituzionale – che ha la responsabilità di fare la sintesi di quel che sta accadendo. E lo ha detto con queste parole ad AdnKronos: «Rispondo esclusivamente sulla base delle competenze del Dipartimento che dirigo. Infatti non sfugge a nessuno che la materia coinvolge più ministeri e organismi, sarà poi il presidente del Consiglio a fare una sintesi». Parole pronunciate il 9 gennaio. E come avrà preso Giorgia Meloni questa indicazione? Continuando a pubblicare video su TikTok. L’ultimo nella giornata di ieri, con gli stralci dei suoi “diari”. Questa volta sul tema del caro carburanti e le accise.

@giorgiameloni_ufficialeDa diversi giorni alcuni opinionisti ed esponenti dell’opposizione raccontano che il prezzo della benzina sarebbe arrivato a 2,50€. I dati però ci dicono che non è così. Scopriamoli insieme.♬ suono originale – Giorgia Meloni



Dunque: il Copasir – organo bicamerale composto da parlamentari – apre un’inchiesta su TikTok e la Presidente del Consiglio dei Ministri continua a utilizzare quella stessa piattaforma. Nonostante i dubbi e i possibili pericoli su cui si sta indagando.

Meloni e tutti gli altri

Ma la Presidente del Consiglio del Consiglio non è l’unica, perché i politici su TikTok continuano a imperare (soprattutto a partire dall’ultima campagna elettorale per le Politiche del 25 settembre del 2022), anche se alcuni hanno deciso di mollare la presa e continuare a utilizzare altre piattaforme per fare propaganda social. Alcuni, ma non tutti. Rimanendo tra gli scranni della maggioranza e con un ruolo nel governo, il caso più emblematico è quello del Ministro delle Infrastrutture (e vice-Presidente del Consiglio) Matteo Salvini. Da sempre grande frequentatore di TikTok, anche nelle ultime ore non ha voluto far mancare la sua presenza, pubblicando un video breve sullo stadio di Milan e Inter.

@matteosalviniufficialeMilan e Inter, tifosi, sportivi e società, hanno bisogno di uno stadio nuovo, sicuro, moderno, europeo, innovativo, green. Dopo anni di lavoro, progetti, incontri e impegno, è ora di partire coi lavori. Da milanese, da tifoso e da vicepremier dico “avanti futuro!”.♬ Beat Automotivo Tan Tan Tan Viral – WZ Beat

Per non dimenticare Silvio Berlusconi che, nonostante l’età, ha deciso di sbarcare sul social della Gen Z alla ricerca di consensi tra i giovani. Emblematico il suo sbarco sulla piattaforma alla fine dello scorso agosto. Ma quello è stato solamente l’inizio, visto che le pubblicazioni (dopo una lieve flessione) è proseguita nel tempo. L’ultima? La riproposizione del video della “pulizia della sedia” su cui si era seduto Marco Travaglio a Servizio Pubblico, la trasmissione condotta da Michele Santoro, in occasione del decimo anniversario di quella scenetta diventata iconica.

@silvio.berlusconi 10 anni fa, chi se lo ricorda? #berlusconi #silvioberlusconi #forzaitalia ♬ suono originale – Silvio Berlusconi

Ma anche dalle opposizioni prosegue questo utilizzo indiscriminato dei politici su TikTok. I grandi mattatori sono Giuseppe Conte, Matteo Renzi e Carlo Calenda. Gli ultimi due hanno spesso discusso con il Presidente del MoVimento 5 Stelle, mostrando posizioni politiche (e idealistiche) lontane anni luce. Ma sono uniti dalla passione per il social della Gen Z, con la condivisione continuata e continuativa di video brevi. Il Partito Democratico aveva deciso di non rendere “personali” il profilo del suo leader (il segretario, che a breve non lo sarà più, Enrico Letta), limitandosi a 23 giorni di pubblicazione iniziati il 1° settembre e finiti alla vigilia del silenzio elettorale. Il tutto in attesa delle imminenti elezioni Regionali. Riusciranno i nostri politici a non farsi più attrarre dalle sirene di TikTok seguendo le preoccupazioni del Copasir?