Perché le pseudoscienze sono un pericolo

L’AZIONE DEL CICAP – Conclusioni molto simili a quelle emerse nel corso del convegno organizzato dal Cicap dal titolo «Il valore dei fatti», svoltosi nell’aula Magna dell’Università degli Studi di Milano. L’incontro, organizzato dal Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, fondato da Piero Angela nel 1989, si è posto l’obiettivo di parlare della diffusione delle teorie non verificabili partendo dalla circolazione mediatica in campo medico, alimentare, economico, storico, di contenuti privi di qualsiasi riscontro effettivo, allo scopo di riaffermare il valore dei fatti e la necessità che le diverse affermazioni, teorie, ipotesi di spiegazione immesse nel dibattito pubblico siano adeguatamente sostenute da prove, per garantire ad una società democratica le condizioni necessarie a prendere decisioni consapevoli, basate su informazioni accurate.

LE VERITÀ DEI GIORNALISTI – In questo senso Giuseppe Remuzzi, coordinatore delle attività di ricerca della sede di Bergamo dell’Istituto Mario Negri, ha attaccato nello specifico i giornalisti e gli operatori dell’informazione colpevoli di non prendere una posizione netta sul tema delle scienze, o delle pseudoscienze, accusandoli di voler per forza cercare voci contrarie a protocolli e progetti certificati da migliaia di scienziati fino a trovarne due che esprimono la propria contrarietà e dare spazio a loro parlando di scontri nella comunità scientifica. A riprova di quelle che sono le responsabilità degli operatori della comunicazione, strettamente collegate alla mancanza di una comunicazione standard ed efficace sul tema.

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IL DIBATTITO CON IL PUBBLICO – Nel corso dell’incontro sono emersi numerosi temi che negli ultimi anni hanno appassionato l’opinione pubblica italiana come fatto da Beatrice Mautino, coordinatrice del Festival della Scienza di Genova, come il caso Di Bella, Stamina le teorie che metterebbero in stretta correlazione autismo e vaccini trivalenti. Ed in questo senso è giusto registrare confronti franchi ma comunque corretti tra relatori ed intervenuti come pubblico che hanno ribattuto colpo su colpo riguardo alla validità di alcune teorie scientifiche, o pseudoscientifiche. Il continuo scontro tra teorici, studiosi o semplici appassionati porta poi all’evoluzione di nuovi scontri all’interno della comunità scientifica o anche al di fuori.

IL RUOLO DELLA SPERANZA – I fratelli Marco e Sandro Biviano, fratelli di Lipari ed ammalati di distrofia muscolare, famosi per essersi incatenati davanti a Montecitorio, alle telecamere di Presadiretta dissero che la loro protesta in funzione di Stamina era necessaria perché non volevano che qualcuno togliesse loro la speranza. E poco importa che con il passare dei mesi la tecnica proposta da Davide Vannoni non fosse efficace o che mancassero i protocolli. L’importante per loro, così come per tutti i malati, le famiglie ed i sostenitori degli stessi, che venisse data loro speranza, non importa a che prezzo. Con il risultato che molte famiglie hanno poi denunciato perdite importanti, nell’ordine delle migliaia di euro, per cure che si sono rivelate inefficaci.

UNA LETTURA DELLA CONOSCENZA – Attenzione. La storia dei fratelli Biavano rappresenta solo la speranza da parte loro nei confronti di una cura che si diceva fosse osteggiata dalla scienza medica tradizionale o da Big Pharma. Ma parliamo solo di un caso che s’inserisce in molte altre usanze pseudoscientifiche in quanto non verificabili in senso assoluto. Come conferma Torino Scienza, i casi di cure o tradizioni non scientifiche sono ben più di quelle che vengono quotidianamente trattate dai giornali. Tanto che viene confermato come le pseudoscienze abbraccino in realtà tutti i campi della conoscenza umana, con la matematica e la statistica che vengono travisate dalla lottologia scientifica a causa di un’applicazione sbagliata delle leggi dei grandi numeri.

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LE DIVERSE TIPOLOGIE – L’astronomia deve fare i conti con l’astrologia, la perizia calligrafica degenera nella grafologia popolare, la medicina convive con la pranoterapia, l’omeopatia, la cristalloterapia, la cromoterapia, i fiori di Bach. La polizia si affida alla veggenza mentre la geologia si affida alla rabdomanzia. La psicofonia promette di parlare con i defunti, così come la medianità. La geobiologia salvaguarda la salute nelle nostre case e che contempla la presenza dei nodi di Hartmann. Non dimentichiamoci poi dei cerchi del grano e l’ufologia. Il numero di pseudoscienze esistenti negli ultimi anni e che vengono alimentate da dicerie e credenze pubblicate su blog e siti internet, a dimostrazione di come la rete stia cambiando il rapporto tra scienza e cittadini, ha costretto il Cicap ad agire per affrontare le sfide che caratterizzeranno la conoscenza in futuro.

IL CAMBIO DI NOME DEL CICAP – Per questo si è deciso di cambiare il nome dell’associazione sostituendo la parola identificata dalla lettera P. Da «Paranormale» si è scelto di passare a «Pseudoscienze». Agopress riporta la voce del segretario del comitato, Massimo Polidoro, che ha giustificato così il cambiamento del nome: «Maghi, medium, astrologi e fantasmi figurano ancora nel palinsesto televisivo e sui giornali, perché sono argomenti che affascinano sempre, e il Cicap non smetterà di occuparsene. Oggi però risultano più diffuse e seducenti idee e affermazioni pseudoscientifiche a sostegno di terapie di non provata efficacia, teorie del complotto, leggende metropolitane e falsificazioni storiche».

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SCIENZA E PSEUDOSCIENZA – Si, perché una delle preoccupazioni di coloro che vogliono difendere la validità della teoria scientifica è proprio quella di garantire la verità storica di un procedimento, di una cura. Cambiare le carte in tavola evocando un passato che a volte corre il rischio di non esistere neppure non fa bene a nessuno. Né ai promotori della pseudoscienza né a coloro che cercano di difendere il proprio lavoro. Del resto, come spiega Pianetamarte, la scienza non afferma la validità delle proprie teorie, ma deve prima di tutto spiegare i fenomeni noti e fornire previsioni verificabili sperimentalmente. Del resto:

Una nuova teoria potrà superare le precedenti solo qualora riesca a prevedere o spiegare fenomeni non previsti o non spiegati fino ad allora

Per quanto riguarda invece il novero delle pseudoscienze, queste possono essere caratterizzate da tutte o anche da alcune premesse, come la presenza di affermazioni prive di verifica sperimentale oppure in contraddizione con altri risultati sperimentali, la certezza di affermazioni impossibili da verificare o confutare, la tendenza a modificare la natura delle proprie asserzioni per sfuggire alle critiche, la presentazione di risultati sperimentali privi di «peer review», la violazione del rasoio di Occam, ovvero il principio secondo cui per dimostrare una teoria ci si debba limitare alle assunzioni necessarie, fino ad arrivare all’ostracismo della scienza ufficiale, sia per interessi intellettuali sia per motivi economici.

UN CONFLITTO PERICOLOSO – A partire da tali conclusioni ogni lettore può confrontarsi con le teorie che ritiene più o meno corrette. Nel corso del suo intervento al convegno organizzato dal Cicap, Peter Gomez ha dichiarato che il giornalista deve limitarsi ai fatti ed a diffonderli per quelli che sono senza dover proporre opinioni, riconoscendo il valore della rete come mezzo per diffondere notizie giuste e prive di qualsiasi pressione da parte di politici, redattori o persone che sentono di essere messe a disagio da qualsiasi valutazione, affidandosi alla cultura del lettore. Detto questo appare evidente la necessità di proporre le giuste chiavi di lettura alla cittadinanza affinché capisca in maniera indipendente quale sia la lettura corretta e quale possa essere tacciata di ciarlataneria. Si tratta di un passo complesso che da solo riassume quelli che sono i pericoli delle pseudoscienze. Chi non si fida cerca un’altra strada non verificata ma aderente alle proprie valutazioni ed è pronto a gridare al complotto quando si denotano le difficoltà intrinseche al metodo prescelto, generando un conflitto che non avrebbe neanche ragione di esistere.

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