Cos’è questa storia che i parlamentari non vogliono far cadere il governo prima del 24 settembre?

In realtà si parte da una interpretazione non corretta dell'articolo 62 della Costituzione sui poteri delle Camere

14/07/2022 di Gianmichele Laino

C’è una data che, in queste ore di crisi di governo, viene ripetuta continuamente. Si tratta della data del 24 settembre 2022, giorno in cui sarebbero trascorsi 4 anni, sei mesi e un giorno dall’inizio della legislatura. Questa distanza temporale è quella che normalmente si rende necessaria per far scattare l’indennità parlamentare per deputati e senatori. Ed è per questo motivo che, diversi analisti e commentatori, hanno indicato proprio questa data come possibile orizzonte della legislatura e come momento di svolta per una possibile crisi di governo. Ma ha senso fare questo ragionamento?

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Pensione parlamentari, da quando scatta?

In realtà, qui si vanno a confrontare due scuole di pensiero. La prima – che prende in considerazione anche quanto riportato dall’osservatorio di Carlo Cottarelli e da gran parte degli articoli di stampa – parla di una pensione che scatta dopo 4 anni, sei mesi e un giorno fino allo scioglimento (anticipato) delle camere; la seconda, invece, prende come data limite i 4 anni, sei mesi e un giorno fino all’insediamento delle nuove camere.

E in verità, sembra essere quest’ultima l’ipotesi più ragionevole e più verificabile. L’articolo 62 della Costituzione, sostiene che – in caso di scioglimento delle camere, per una questione di continuità del potere legislativo – «finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti». Dunque, le camere restano in piena padronanza dei loro poteri fino al momento dell’insediamento delle nuove assemblee. Ed è tutto tempo che va conteggiato e che è impossibile non prendere in considerazione in questo computo.

Praticamente, anche con uno scioglimento delle camere nei prossimi giorni, la famosa data del 24 settembre 2022 sarebbe facilmente raggiungibile da questi parlamentari: solitamente, infatti, tra scioglimento delle camere e indizioni di nuove elezioni, trascorrono dai sessanta ai settanta giorni di tempo. Poi c’è il periodo di nomina degli eletti e di riunione della prima assemblea. Siamo davvero al limite, anche supponendo (cosa che non accadrà nell’immediato) che le camere venissero sciolte oggi stesso. La pensione per i parlamentari sembra già cosa acquisita.

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