Siamo nel 2021, siamo pieni di attacchi hacker e la password più diffusa in Italia è ancora 123456

Igiene informatica, questa sconosciuta

19/11/2021 di Redazione

Aprite, spalancate le porte agli hacker. I dati sulle password più usate al mondo – secondo quanto riportato da NordPass, che anche quest’anno ha esaminato 50 Paesi – rivelano questa nostra inspiegabile tendenza a farci del male. In modo particolare, ci riferiamo alla scarsa percezione relativa alla tutela dei nostri dispositivi informatici: a quanto pare, infatti, la password più utilizzata al mondo è 123456, usata ben 103 milioni di volte nei Paesi analizzati dal gestore di password proprietario. In Italia, la famigerata sequenza 123456 la fa da padrone: per 1.726.692 volte, gli italiani hanno selezionato una banale – la più banale possibile – successione di numeri per “proteggere” uno smartphone o un computer.

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Password più usata in Italia e nel mondo

Il che significa dare almeno 1.726.692 di possibilità ai pirati informatici (ma, a questo punto, non basta essere hacker per poterlo fare) di accedere in maniera facile e senza forzature a dati personali, dispositivi privati, magari documenti sensibili. Non può essere semplicemente questione di pigrizia. Si tratta di un vero e proprio caso di sciatteria e di ignoranza dei criteri che regolano un mondo sempre più digitale. La password sicura rappresenta ancora un miraggio per diversi utenti alle prese con i propri dispositivi informatici e con gli accessi a servizi che passano attraverso app e piattaforme. Non è un caso se l’Italia, allora, si colloca in una delle posizioni peggiori per quanto riguarda il numero di password trafugate. Siamo al livello di 4 password pro capite, ben distanti dai numeri – ad esempio – dell’Arabia Saudita, dove questo valore scende a 0,24 pro capite.

Tra le password più utilizzate in Italia, inoltre, si possono cogliere i riflessi anche di una antica rivalità calcistica, quella tra Juventus e Napoli. La password legata alla squadra di Torino è al sesto posto di quelle più utilizzate nel nostro Paese, mentre Napoli è al nono posto. Nomi propri, date di nascita e luoghi comuni vari continuano a essere le sequenze preferite. A nulla valgono quei plug-in che determinano il grado di affidabilità della password: a volte, in Italia – ma nelle altre parti del mondo non sembrano messi meglio – si predilige il colpo sicuro rispetto alla effettiva tutela della propria identità digitale. Se pensiamo alle minacce alla cybersecurity che continuamente si registrano anche nel nostro Paese (il report del ministero dell’Interno parla di 800 attacchi al giorno nei primi sei mesi dell’anno 2021), si percepisce davvero come ci stiamo facendo trovare impreparati rispetto all’evoluzione del crimine.

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