Per il Garante senza una legge nazionale i pass vaccinali sono illegittimi

Il Garante privacy è stato chiaro sull'istituzione dei pass vaccinali spiegando come si dovrebbe fare perché si non violino i diritti dei cittadini

01/03/2021 di Ilaria Roncone

 

Se ne parlava già lo scorso anno, quando i vaccini erano ancora un lontano miraggio, e ora il discorso torna attuale. Al momento le persone vaccinate che hanno ricevuto entrambe le dosi sono poco più di un milione e 400 mila e si apre alla questione “pass vaccinali” perché le persone possano accedere ai locali o fruire di determinati servizi. Arriva però netto il parere del Garante privacy: se la questione non viene regolamentata a livello nazionale e non ogni regione per sé non sarà possibile rientrare nell’ambito del consentito.

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Legge nazionale per pass vaccinali

La questione pass vaccinali non è affrontabile se il governo non procederà in modo adeguato. Questa l’opinione del Garante privacy sull’implementazione delle soluzioni – digitali e non – per rendere possibile l’accesso ai locali o a determinati servizi per tutti quelli che si sono vaccinati. Qualche esempio? Oltre ai locali si parlerebbe di aeroporti, hotel, palestre, stazioni. Il Garante ha fatto sapere che, qualora si optasse per i pass vaccinali, i decisori pubblici e gli operatori privati dovranno tenere ben presente la disciplina in materia di protezione di dati personali e l’obbligo di rispettarla. Il dato vaccinale rientra tra quelli sensibili e particolarmente delicati quando si parla di trattamento, che se non fatto nel modo appropriato può comportare conseguenze gravissime per vita e diritti fondamentali delle persone.

Rischio discriminazione e violazione libertà costituzionali

I rischi qualora il dato sulla vaccinazione anti-Covid non fosse trattato come di dovere è che i cittadini possano subire discriminazioni, violazioni e compressioni di libertà costituzionali illegittime. La condizione è che il dato sia soggetto a una norma nazionale conforme ai principi in materia di protezione dei dati personali – in particolar modo quelli relativi a  proporzionalità, limitazione delle finalità e minimizzazione dei dati -. Il tutto per creare un bilanciamento equo tra l’interesse alla riservatezza del singolo e l’interesse pubblico. La questione sarà oggetto di prossima segnalazione al Parlamento e a meno di creare una base giuridica normativa ad hoc il Garante riterrà illegittima la distinzione tra cittadini vaccinati e cittadini non vaccinati.

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