Burioni-Fusaro, scontro su ByoBlu. Ma una cosa va precisata: il sito può continuare a pubblicare
È stata semplicemente sospesa la monetizzazione dei suoi contenuti su ByoBlu
26/02/2021 di Gianmichele Laino
Nel proseguire il dibattito su ByoBlu e sulle ultime limitazioni a cui è andata incontro la testata che nasce dal progetto di Claudio Messora, si è registrato uno scontro tra Roberto Burioni e Diego Fusaro. Su Twitter, dopo che Giorgia Meloni aveva preso le difese del progetto ByoBlu (dichiarando, tra l’altro, nel suo stesso tweet che YouTube aveva semplicemente rimosso la pubblicità e sospeso gli abbonamenti), Roberto Burioni aveva sottolineato come la leader stesse prendendo un abbaglio: «Si informi sulla qualità dell’informazione di questo signore che diffonde da tempo pericolose bugie, più pericolose in tempi di pandemia» – aveva scritto il medico del San Raffaele. A questa mattina, invece, risale il battibecco Fusaro-Burioni sempre sullo stesso argomento.
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Fusaro-Burioni e il confronto/scontro su ByoBlu
La questione ruota intorno a una presunta censura dei contenuti. Fusaro utilizza i suoi soliti espedienti retorici, chiamando in causa la storia della filosofia: «Da notare che l’argomento non è nuovissimo, invero. Lo si trova già nel processo contro Socrate, contro Cristo, contro Bruno e contro Galilei. La scienza e la ricerca del vero non procedono per silenziamento dell’altro, ma per sua confutazione». Le immagini evocate fanno pensare a una forma di censura, di limitazione del pensiero; si parla esplicitamente di “silenziamento”.
Risponde, a stretto giro, lo stesso Roberto Burioni che utilizza, in verità, un artificio retorico molto simile: «Se c’è un tizio sul cornicione del quinto piano e uno gli grida da sotto “buttati che la forza di gravità non esiste” io lo faccio stare zitto. Siamo in un momento di emergenza e la diffusione di notizie false costa vite umane. Morti a causa di bugie».
Il focus della questione, tuttavia, qui è un altro. Bisogna ricordare, infatti, che non si sta parlando di una limitazione del contenuto di ByoBlu o di una sua censura. Nessuno sta impedendo al sito internet, al canale YouTube, ai social network collegati al progetto di continuare con le pubblicazioni. Semplicemente, YouTube ha scelto di impedire – almeno per il momento – la monetizzazione a ByoBlu sui contenuti pubblicati e promossi attraverso la piattaforma di video.
Sostanzialmente, la questione è molto diversa da una forma di censura. Nonostante i contenuti pubblicati da ByoBlu siano controversi (pensiamo al riferimento fatto da Burioni relativamente alle informazioni fornite sul coronavirus e sui vaccini), nessuno ha pensato – al momento – di limitarli. YouTube ha semplicemente fatto quello che una piattaforma privata può fare, seguendo le proprie policies. ByoBlu utilizzava i suoi servizi per avere visibilità e per ottenere introiti pubblicitari? YouTube ha deciso di mantenere la visibilità, ma di sottrarre la possibilità di guadagnarci su. Com’è facile intuire, sembra inutile citare Galilei e Giordano Bruno: la polemica è davvero fuori fuoco.