Come ti blocco la famiglia: il 40% degli italiani nasconde il suo profilo Facebook ai parenti

La rilevazione arriva da un sondaggio condotto da Time2Play. Su Instagram il dato più basso, anche per via delle generazioni che utilizzano la piattaforma

30/01/2023 di Enzo Boldi

«E la fidanzatina?». Questa domanda, diventata un meme, è una di quelle che viene proposta e riproposta ogni qual volta un giovane si ritrova nel bel mezzo di un incontro con uno zio, una nonna o altri parenti che – magari – non si vedono da tempo. Ma ci sono i social network che hanno ridotto – portandola praticamente allo zero – questa distanza spazio-temporale, azzerando anche quel gap anagrafico tipico delle varie generazioni. Rapporti “conflittuali”, nel senso più puro del termine, che portano buona parte degli italiani ad avere dei parenti bloccatisui social. In particolare su Facebook e Instagram.

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Uno studio che emerge da un sondaggio condotto da Time2Play e che si basa sui “racconti” di mille persone (età media: 30 anni) che sono state chiamate a rispondere ad alcune domande sul loro rapporto con i parenti bloccati sui social. Una rilevazione divertente che, però, apre le porte a uno spazio di riflessione su come queste piattaforme (trattandosi di Millennials si fa riferimento a quelle più utilizzate, ovvero quelle del gruppo Meta) siano sempre più invasive nelle nostre vite. E così riscopriamo come il “piacere” di una serata in balia dei ricordi con zii e cugini lontani (ma anche nonni) sia stato del tutto superato da quei perenni “occhi addosso” derivanti da quel che si pubblica sui propri profili Instagram e Facebook.

Parenti bloccati sui social, il sondaggio di Time2Play

Innanzitutto, la rilevazione parte da un dato sugli italiani che hanno un profilo attivo sulle due piattaforme social prese in esame in questo studio. Secondo i numeri di dicembre 2022, raccolti da NapoleonCat, il 70,4% dei residenti nel nostro Paese ha un profilo su Facebook, mentre “solo” il 47,7% ne ha uno su Instagram. E la fascia di età in cui entrambi i social vedono il maggiore utilizzo è quella tra i 25 e i 34 anni. Non è un caso, dunque, che nella metodologia con cui è stato condotto questo sondaggi, Time2Play abbia rilevato un’età media sui 30 anni.

Il resto è rappresentato dalle percentuali di chi sceglie di avere parenti bloccati sui social. Dalla rilevazione, infatti, emerge un dato: il 40,3% degli intervistati ha bloccato almeno un parente su Facebook (il 54,6% non lo ha mai fatto, mentre solo il 5,1% non utilizza la piattaforma creata da Mark Zuckerberg) e il 13,3% ha deciso di farlo dopo un evento o un incontro familiare. Questi dati si modificano nella risposta a una seconda domanda: il 58,3% ha deciso di non seguire o nascondere i post dei parenti su Facebook. E le ragioni per avere uno o più parenti bloccati sui social sono molteplici: il 35,1% vuole nascondere la sua vita privata, il 29,3% sostiene che questi parenti pubblichino contenuti fastidiosi o irrilevanti, il 16,6% viene taggato in cose al di là dei loro interessi. Poi c’è il 16,1% che fa riferimento alla condivisione di post che trasudano odio, il 13% li ha bloccati per via di un “allontanamento”, il 12,7% sostiene che il parente bloccato posti dei contenuti troppo politici, mentre l’11,1% ha deciso di porre un freno alla visione di contenuti “troppo religiosi” sulla propria timeline. Poi c’è chi, il 10%, ha deciso di procedere con il blocco dopo una discussione, mentre il 3,2% ha fatto questa scelta per nascondere una relazione.

Il caso Instagram

Su Instagram, la piattaforma più utilizzata da parte della generazione Millennials, i dati sono differenti. “Solo” il 27,4% degli intervistati ha bloccato, almeno una volta, un parente. Dunque, poco più di una persona su quattro ha deciso di non mostrare foto e stories a una persona che fa parte del proprio nucleo familiare non ristretto (il 53,2% non lo ha mai bloccato, mentre il 19,4% non utilizza la piattaforma delle foto). La percentuale cresce in risposta alla domanda sulla decisione di non seguire e nascondere uno o più post a un parenti: il 33,6% lo ha fatto almeno una volta. E anche in questo caso, le motivazioni sono diverse: il 37,3% vuole difendere la sua vita privata (quella mostrata su Instagram) a quel determinato parente, il 17,1% ritiene che quei parenti condividano contenuti fastidiosi o irrilevanti e il 10,3% lo ha fatto per via del raffreddamento dei rapporti. Ma altri spunti interessanti arrivano dalle altre risposte: il 7,9% ha bloccato parenti su Instagram per via dei tag invasivi, il 7,3% ha avuto discussioni con quel determinato parente, il 6,6% vuole nascondere una relazione, il 5,4% per via della condivisione di post di odio, il 3,6% per “colpa” della condivisione di post troppo religiosi e – infine – il 3,4% ha fatto questa scelta per colpa della pubblicazione di contenuti troppo politici.

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