Papa Francesco, dal video virale del 31/12/2019 alla rinuncia al Te Deum 2020

Un anno che inizia con il virale schiaffo alla cinese potrebbe mai finire in maniera diversa per Papa Francesco?

31/12/2020 di Ilaria Roncone

Il 2020 si conferma uguale a se stesso fin proprio alla fine. Mancano meno di 12 ore al passaggio nel 2021 e la notizia arriva dal portavoce vaticano Matteo Bruni: «A causa di una dolorosa sciatalgia le celebrazioni di questa sera e di domani mattina presso l’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana non saranno presiedute dal Santo Padre Francesco». Sarà la sciatalgia Papa Francesco a impedirgli di celebrare, come da tradizione, l’ultima messa del 202o e la prima del 2021. Non sarà quindi il Papa a presiedere il Te Deum, l’inno cristiano volto a ringraziare Dio – durante la sera di San Silvestro – per l’anno appena passato. Viene facile pensare che sia perché, in effetti, per questo 2020 non ci sia poi molto per cui essere grati (a partire da quello schiaffo alla cinese diventato virale).

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Sciatalgia Papa Francesco: perché non potrà celebrare i riti di fine anno

Il Papa non sta bene e quindi non sarà lui, come da tradizione, a presiedere i Primi Vespri e Te Deum nell’ultima serata dell’anno. Al suo posto sarà presente il card. Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio. Per la messa di domani, la prima dell’anno nuovo, ci sarà invece il card. Pietro Parolin, segretario di Stato. Papa Francesco sarà presente domani, come previsto, per guidare comunque la recita dell’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, fa sapere il portavoce.

L’ironia della sorte: dallo schiaffo alla cinese alla sciatalgia

Tra questi due avvenimenti è passato circa un anno. Da quel video dello schiaffo alla cinese – sul quale si è fatta moltissima ironia, visto l’arrivo della pandemia – con cui abbiamo chiuso il 2019 e aperto il 2020, per Papa Francesco l’anno appena passato finisce come è cominciato. Tra lo schiaffo del Papa alla cinese e quello della sciatalgia poteva esserci giusto un anno come il 2020, che di sicuro rimarrà nella memoria collettiva e nei libri di storia come quello in cui il mondo si è fermato e ha dovuto cambiare il suo modo di vivere a causa del virus.

(Immagine copertina da Italy Photo Press)

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