Quel titolo del New York Times che proprio non piacerà ai siciliani
In Sicilia alcune diocesi hanno deciso di ‘sospendere’ la figura di madrine e padrini per i battesimi. Anche il NYT riporta la notizia e parla della Sicilia come della 'terra del padrino'
19/10/2021 di Giorgia Giangrande
In Sicilia, la figura del padrino e della madrina è sospesa per tre anni dalla funzione di testimoni del cammino di fede dei loro figliocci. Il decreto della Diocesi di Catania è finito anche in uno dei più importanti giornali al mondo, il New York Times, che – nel trattare la notizia – parla della Sicilia come della «terra del padrino».
LEGGI ANCHE > Il New York Times vende il primo articolo in formato NFT a oltre mezzo milione di dollari
Il New York Times e la Sicilia come «terra del padrino»
Il riferimento del New York Times è al film The Godfather di Francis Ford Coppola del 1972, la pellicola che – fuori dall’Italia – ha reso la Sicilia eternamente legata alla mafia, tanto da far pensare a quel film come ad un documento identitario del popolo siciliano. Nell’articolo però sono diverse le imprecisioni, la prima è che il decreto della Diocesi di Catania risale allo scorso 4 marzo ed era stato già recapitato ai sacerdoti della provincia prima di Pasqua, fino al 25 maggio, quando è entrato in vigore con la deroga che – entro il 30 settembre – coloro che avevano già deciso la figura del padrino e della madrina per i propri figli potevano celebrare il sacramento ancora in loro presenza.
Il giornalista del New York Times, nel raccontare la notizia, lo ha fatto con un tono molto romanzato. Per dare un’idea, l’articolo in questione si apre così: «La madre aveva preparato tutto per il battesimo. Ha vestito suo figlio Antonio in un abito di raso fatto a mano e un cappello a cilindro abbinato color crema che brilla di strass. Ha ingaggiato i fotografi e ha comprato al bambino una croce d’oro. Ha prenotato un grande pranzo a buffet per tutto il clan al Copacabana». Quanti luoghi comuni in un solo enunciato.
Per dar credito al riferimento al Padrino di Francis Ford Coppola – già preannunciato nel titolo – il giornalista racconta come la decisione da parte della Diocesi etnea sia dovuta al forte legame che nel tempo il ruolo del padrino ha avuto con la mafia. Il ruolo viene descritto come «un’opportunità di networking per le famiglie che cercano di migliorare le loro fortune, assicurarsi dotazioni di collane d’oro e fare connessioni vantaggiose, a volte con mediatori di potere locali che hanno decine di figliocci». Però, la penna sfugge di mano ulteriormente quando l’autore del testo Jason Horowitz rimembra addirittura una scena del film, quando Michael Corleone rinuncia a Satana in Chiesa mentre i suoi scagnozzi fanno fuori tutti i suoi nemici.
La notizia che in Sicilia sia stata momentaneamente sospesa la figura del padrino e della madrina non ha niente a che fare con la mafia. Come riporta La Sicilia, per l’arcivescovo della provincia di Catania monsignor Salvatore Gristina la decisione è motivata dal fatto che «nell’odierno contesto socio-ecclesiale la presenza dei padrini e delle madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede». Quindi, il fatto che la poca visibilità della fede venga traslata dal New York Times in «metodo per rafforzare i legami familiari. E a volte anche i legami mafiosi» è soltanto frutto di una libera interpretazione del giornalista.