Roma, espongono l’intimo di una dipendente dell’Ospedale San Carlo di Nency

Un episodio già di per sé increscioso, che è diventato addirittura sessista. Il personale sanitario dell’Ospedale San Carlo di Nency a Roma, nel municipio XIII, ha dovuto subire – nel corso della giornata di domenica – una sorta di perlustrazione dei propri armadietti, utilizzati per contenere gli oggetti personali. Gli armadietti sono stati svuotati e gli oggetti personali sono stati ammassati in una stanza della struttura, in maniera disordinata, all’interno di alcuni sacchi.

Ospedale San Carlo di Nency, cosa è successo

Ma quello che è successo dopo ha avuto dell’incredibile. Il reggiseno e le mutandine di una dipendente sono state esposte sul muro di una stanza della struttura sanitaria, soltanto dopo che una sagoma di una donna – con tanto di capelli lunghi e neri e di rossetto fluo – era stata disegnata sulla stessa parete.

L’episodio è stato denunciato dal segretario generale della Fp Cgil Roma Lazio, Natale Di Cola, ed è diventato virale sui social network. «La struttura ospedaliera non ha tutelato la dignità e la riservatezza degli operatori, violando lo Statuto dei lavoratori, ed ha violato gli armadietti che, se pur di loro proprietà, possono essere aperti solo in casi indispensabili a tutela del patrimonio aziendale – scrive in un post di denuncia Marta Bonafoni  -. Un errore dietro l’altro che necessità di chiarimenti, per questa ragione ieri ho protocollato in Consiglio regionale una interrogazione scritta per comprendere responsabilità e quali azioni intraprendere per ristabilire i diritti e la privacy dei lavoratori».

Il post di denuncia su quanto accaduto all’Ospedale San Carlo di Nency

Ora starà alla direzione della struttura ospedaliera capire in che modo ovviare a quanto accaduto e far comprendere sia le ragioni del gesto originario della perlustrazione degli armadietti e dell’esposizione offensiva dell’intimo.

(FOTO dall’account Facebook di Marta Bonafoni)

Share this article