Su Telegram è partita la raccolta fondi per aiutare il giovane punto di riferimento delle proteste no-green pass

Prima il suo intervento che ha mostrato l'entità del suo conto in banca, poi quello dell'admin del canale che ha condiviso i dati su cui poter fare donazioni

25/11/2021 di Redazione

Nella giornata di ieri si è diffusa la notizia delle indagini della procura di Milano che hanno individuato un giovane punto di riferimento di una chat Telegram molto attiva nell’organizzazione delle proteste no-green pass nella città lombarda. Stando a quanto indicato dalla procura, avrebbe anche messo a disposizione, gratuitamente, alcuni green pass rinvenuti in rete. Al momento, però, le forze dell’ordine lo hanno iscritto nel registro degli indagati, mettendolo nelle condizioni di doversi difendere. Tuttavia, sempre sui canali Telegram, il giovane Z.M. ha voluto precisare di essere in una situazione economica difficile e altri admin del gruppo da oltre 30mila iscritti all’interno del quale comunicava spesso hanno fatto partire una raccolta fondi online in sua tutela.

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No Green Pass-Adesso Basta, la raccolta fondi per il ragazzo indagato

Nella giornata di ieri, è stato lo stesso ragazzo a postare un contenuto all’interno della chat. Dopo aver pubblicato una immagine di un presunto conto in banca con all’interno 1,64 euro, ha dichiarato di essere stufo di passare per imbroglione per aver pubblicato i suoi dati per chiedere semplicemente aiuto alla community: «Per me è MOLTO umiliante rendere pubblica una cosa del genere – ha scritto – però SONO STUFO DI PASSARE PER IMBROGLIONE PERCHÉ metto a disposizione una carta per le DONAZIONI». Poi ha precisato: «Sono sempre stato incensurato e ad oggi sono nella merda perché devo pagare avvocati per daspo, denunce, ecc. e come tutti devo fare la spesa e soprattuto fare stare bene mia figlia. Ho sempre cercato di non fare trasparire i miei problemi personali ma se una persona è ottimista e va in televisione un paio di volte non vuol dire che la sua vita sia rose e fiori».

In seguito a questo messaggio, che ha ottenuto grande visibilità ma che ha anche lasciato spazio a dubbi e perplessità tra gli iscritti al canale, è intervenuta nella discussione anche un’altra admin del canale Telegram No Green Pass-Adesso Basta-Movimento Italiano, che ha dichiarato di aver parlato con la persona in questione e ha condiviso ulteriori dati bancari, mettendo in chiaro che altri conti che sono comparsi in rete non sono riferibili a lui.

Ovviamente, l’invito è sempre quello di fare attenzione quando si tratta di situazioni di questo tipo. Il canale Telegram è accessibile a tutti ed è possibile, in queste condizioni, approfittare della buona fede dei personaggi direttamente coinvolti. In generale, poi, condividere dei dati bancari in rete è pericoloso anche per chi li mette a disposizione pensando di poter ottenere un aiuto. Il problema che si sta riscontrando maggiormente in queste chat Telegram – non soltanto in questa situazione – è capire che quanto si scrive lì su, in realtà, non resta in un misterioso mondo virtuale, senza conseguenze sulla vita di tutti i giorni.

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