Indagato un 19enne milanese che aveva diffuso via Telegram circa mille green pass gratuitamente
Ha ammesso, nel corso delle perquisizioni, di averli scaricati in rete e di averli distribuiti il più possibile
24/11/2021 di Redazione
Decreto di perquisizione e indagini a carico di un 19enne milanese dopo aver analizzato le sue attività online volte all’organizzazione a manifestazioni no-vax e no-green pass nel capoluogo lombardo. La sezione distrettuale Antiterrorismo della procura di Milano ha eseguito l’atto della perquisizione e ha raccolto informazioni preziose circa l’attività in rete del giovane che non si limitava, evidentemente, soltanto a chiedere a più persone possibili di partecipare alle manifestazioni organizzate contro i provvedimenti presi dal governo per cercare di arginare la pandemia. Infatti, il ragazzo è stato accusato di aver diffuso attraverso Telegram oltre mille green pass, in forma completamente gratuita. Green pass che lo stesso ragazzo ha ammesso di aver scaricato dalla rete.
LEGGI ANCHE > La piattaforma di condivisione dei file su cui ci sono 1500 green pass gratuiti
Ragazzo distribuiva green pass su Telegram, indagato
Nei giorni scorsi abbiamo compreso quanto possa essere semplice reperire dei green pass intestati ad altre persone ignare della pubblicazione della certificazione verde, anche in forma gratuita. Ad esempio, su eMule erano stati caricati – nei giorni scorsi – oltre 1500 green pass (di cui il 70% in corso di validità, perché emessi dopo una seconda dose di vaccino), nelle disponibilità di chiunque, potenzialmente.
Il ragazzo di 19 anni, nel corso della perquisizione, avrebbe ammesso la dinamica con cui ha condiviso i green pass e per questo è stato denunciato anche per ricettazione (oltre che per stigazione a delinquere aggravato dal mezzo telematico), con altre due persone a cui, invece, erano stati inviati alcuni green pass. Anche questi ultimi sono stati sottoposti a perquisizione, oltre che al sequestro dei dispositivi mobili.
Qui non si sta parlando soltanto dell’organizzazione di manifestazioni fisiche nonostante la presenza di un Daspo urbano (era stato emesso nei suoi confronti dal questore di Milano sin dal mese di settembre), ma di un vero e proprio fenomeno di smistamento di informazioni e di certificazioni non autorizzate attraverso canali informatici. Il giovane, infatti, era amministratore del canale Telegram No Green-pass! Adesso Basta! Movimento italiano e di una pagina Facebook a esso collegata.
Foto di repertorio – Ipp Clemente Marmorino – Milano