La lista di proscrizione su Telegram dei giornali che hanno parlato di Basta Dittatura
Un elenco di titoli di giornale che hanno affrontato il tema delle indagini sulle chat di Telegram e il rapporto con i no-vax e i no-green pass
16/11/2021 di Redazione
Mentre fino a questo momento si è assistito, tutto sommato, all’innocuo inserimento di articoli provenienti da cosiddetti “siti di informazione alternativa” all’interno delle chat di Telegram animate da utenti contro green pass e contro la vaccinazione Covid-19, adesso che le cose stanno diventando più granulari – con le notizie delle indagini della procura di Torino che, nella giornata di ieri, ha iscritto nella lista degli indagati 17 partecipanti a queste chat, quelli che hanno utilizzato i toni più espliciti – i link dei giornali condivisi assomigliano sempre di più a una sorta di lista di proscrizione. Giornali italiani e stranieri, con orientamento storico a destra o a sinistra: nel calderone c’è tutto.
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Giornali su Basta dittatura, una sorta di lista di proscrizione
Si parte da un presupposto. Oggi, alcuni organi di stampa comunicano che ci sarebbe una indagine anche sul nuovo gruppo Telegram “Basta dittatura-proteste”, dopo che il primo filone seguito dalla procura di Torino aveva causato l’oscuramento del canale sul servizio di messaggistica di Pavel Durov (non senza qualche resistenze da parte di Telegram). Adesso, viste le notizie che stanno arrivando, gli amministratori del canale che conta quasi 10mila iscritti sta invitando i suoi followers a iscriversi a un nuovo canale alternativo, Riserva Basta dittatura ufficiale (che, per inciso, ha già raggiunto i 2mila iscritti). E inoltre sembrano quasi gioire della notorietà acquisita, mostrando i numeri delle impressions che, su Telegram, ha raggiunto il titolo del gruppo («17mila visualizzazioni da ricerca del nome su Telegram»). Quella che gli iscritti al gruppo chiamano pubblicità gratuita da parte della Digos.
Nel frattempo, però, vengono in qualche modo “segnalati” alcuni giornali che hanno parlato delle indagini della procura e delle perquisizioni di ieri. Oltre all’immancabile Repubblica, ci sono anche degli articoli del Sole 24 Ore, servizi di televisioni locali, il sito internet di Rainews24, di Next Quotidiano, Adnkronos, Agi, Il Fatto Quotidiano. Ma c’è spazio anche per alcuni giornali orientati tradizionalmente a destra come Il Giornale o il Secolo d’Italia.
Una rassegna stampa “ragionata”, nel senso che a ogni titolo coincide un commento irriverente, magari una offesa o un’accusa. Il tutto per avvalorare la tesi prevalente del gruppo: quella italiana è una vera e propria “dittatura”, portata avanti dal “sistema”, che ora cerca di bloccare il dissenso.