Anche oggi a Trieste i No Green Pass stanno impedendo ai giornalisti di lavorare

I No Green Pass stanno rendendo impossibile per i giornalisti documentare quello che accade al porto assumendo atteggiamenti ingiustificatamente aggressivi

15/10/2021 di Ilaria Roncone

In data 11 ottobre è già successo e oggi un’altra troupe Rai ha fatto il bis. Anche stavolta i No Green Pass stanno impedendo ad alcuni giornalisti di documentare quello che sta succedendo al porto di Trieste. Il presidio dei portuali davanti al Molo 7 è iniziato, come promesso, questa mattina alle 6. Puntuali, nel corso della mattinata, sono arrivati i No Green Pass a Trieste che negli scorsi giorni si sono organizzati per unirsi allo sciopero portuali. Il prefetto di Trieste ha parlato di circa 6 mila persone che, nel corso della giornata, sono andate aumentando. Portuali e No Green Pass possono essere distinti abbastanza facilmente poiché i primi sono vestiti con casacche fluorescenti gialle e arancioni.

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I No Green Pass aggrediscono una troupe Rai a Trieste

Oggi la troupe Rai è stata accerchiata da un gruppo di manifestanti No Green Pass davanti al presidio del Molo 7. Tra le urla «venduti» e i fischi che hanno reso impossibile continuare la registrazione, i giornalisti hanno dovuto smontare l’attrezzatura e andare via. La troupe, composta da una giornalista e da un cameraman, ha deciso di abbandonare il posto per evitare che i No Green Pass li aggredissero fisicamente e a un certo punto sono stati anche difesi dai portuali, che volevano manifestare pacificamente. Già lo scorso 11 ottobre altri colleghi della Rai sono stati ostacolati dai No Green Pass di Trieste. In quella occasione, il microfono è stato lanciato in mezzo alla folla e la telecamera è stata presa a calci.

Nessun particolare impedimento per lo sciopero portuali e i No Green Pass a Trieste

Secondo quanto riporta Open, che ha sentito fonti dal porto di Trieste, le persone che si sono presentate per protestare contro l’obbligo di Green Pass per i lavoratori sono – di fatti – troppe poche per impedire lo svolgimento delle attività portuali. Se il varco 4 del Molo 7 è stato bloccato dalle persone, tutti gli altri rimangono comunque attivi: «Certo, ci sono dei rallentamenti e da lì non stanno passando i tir, ma il porto non è fermo. All’inizio dovevano bloccare tutti i varchi».

I portuali si distinguono subito. Hanno tute fluorescenti, gialle e arancioni. Sono in netta minoranza rispetto a tutti gli altri attivisti arrivati al Molo 7. Un centinaio circa, sicuramente non tutti i 300 iscritti al Coordinamento dei lavoratori del porto (Cltp) che sta portando avanti le proteste. Secondo fonti del porto contattate da Open, sono troppo pochi per impedire tutte le attività del porto: «È vero, il varco 4 del Molo 7 è stato bloccato dal presidio ma tutti gli altri funzionano. Certo ci sono dei rallentamenti e da lì non stanno passando i tir, ma il porto non è fermo. All’inizio dovevano bloccare tutti i varchi. Diciamo che è uno sciopero omeopatico».

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