La storia di Nina Zilli «che abbiamo già fatto arrestare» e di Twitter che dice che è tutto ok

La cantante ha ricevuto un commento piuttosto strano (e fuori contesto) a un suo tweet e ha interpellato il servizio di monitoraggio del social network. Che, però, non ha ravvisato scorrettezze

09/09/2021 di Gianmichele Laino

Verrebbe da dire: cose dell’altro mondo. O, in questo caso, cose dell’altro Twitter. La vicenda che ha raccontato la cantante Nina Zilli ha del paradossale, anche perché getta una luce abbastanza significativa su come funzionino i sistemi di segnalazione e di verifica dei social network (in questo caso, quello di Jack Dorsey). Nella fattispecie, Nina Zilli ha messo in evidenza un commento totalmente fuori luogo (contenente un sacco di falsità) e lo ha segnalato a Twitter. A quanto pare, però, per la piattaforma non ci sono gli estremi per procedere. Ecco qui la storia nel dettaglio.

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Nina Zilli e il commento con fake news su di lei, ma per Twitter è tutto ok

Qualche giorno fa, la cantante aveva pubblicato una foto del suo red carpet alla Mostra del Cinema di Venezia. Alcuni scatti con il suo elegantissimo vestito e gli inevitabili ringraziamenti agli stilisti. In maniera totalmente decontestualizzata, un account Twitter (con circa una trentina di followers, a quanto pare fan del trio Il Volo e della nazionale italiana di calcio) ha scritto questo messaggio, tra l’altro tutto in caps lock: «HA GIÀ UNA DENUNCIA DA PARTE NOsTRA, L’ABBIAMO FATTA ARRESTARE, COS’ ALTRO DOBBIAMO ANCORA FARE X FARLA SMETTERE CON LA SUA ATTIVITÀ CRIMINALE? ALTRO K ANDARE A VENEZIA COME NOI!!! LEI PUÒ PURE CERCARSI UN ALTRO LAVORO».

Una risposta a un tweet di Nina Zilli, che per di più cita la location di Venezia frequentata dalla cantante, difficilmente può essere interpretata diversamente da un attacco diretto alla stessa Nina Zilli. Ed è per questo che l’artista rilancia, fa lo screenshot del messaggio e chiede spiegazioni:

Nina Zilli evidenzia le fake news contenute in quel commento: nessuna denuncia e nessuna circostanza in cui è stata già arrestata (sembra una citazione del compianto Maurizio Mosca). E ovviamente segnala tutto al sistema di verifica di Twitter. Il social network, infatti, mette a disposizione un controllo sui contenuti della piattaforma per garantire che tutto ciò che venga scritto non esca fuori dalle sue policies. La risposta ricevuta dall’account di segnalazione di Twitter, però, lascia spiazzati: il team non ha ravvisato alcuna violazione delle regole. Comprensibile, dunque, lo smarrimento di Nina Zilli.

Che tipo di tutele può garantire un social network che non mette argine a false informazioni relative ai propri utenti (siano essi personaggi famosi o persone comuni)? E come si fa ad arginare il fenomeno delle fake news se chiunque si può sentire libero – in spazi di visibilità piuttosto ampi, come il profilo di una cantante da oltre 260mila followers – di lanciare messaggi sconclusionati che qualcuno potrebbe prendere per veri? Per questo la segnalazione di Nina Zilli – che ha deciso di non lasciar correre – è stata importante: ha messo in evidenza, se ce ne fosse stato bisogno una volta di più, di un servizio di verifica degli account che funziona poco e a targhe alterne.

Nina Zilli ha aggiunto un commento ironico su Twitter, dopo aver riproposto il nostro articolo ai suoi followers: «Portatemi le arance Faccina inespressivaFaccina con lacrime di gioia– ha scritto -. Kgb e Cia mi stanno alle calcagna da troppo tempo ormai. Una risata ci salverà, ma è davvero difficile da gestire questo medioevo digitale».

Update delle 14.15 – abbiamo registrato e riportato il commento che la cantante Nina Zilli, protagonista della vicenda, ha rilasciato pubblicamente su Twitter, in risposta al nostro articolo. 

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