Volontari per l’impianto di chip nel cervello cercasi: inizia la sperimentazione di Neuralink
La notizia della ricerca di volontari è stata data dall'azienda stessa, che ha spiegato in che cosa consisterà la sperimentazione e le tempistiche
21/09/2023 di Ilaria Roncone
Prima l’approvazione della FDA (Food and Drug Administration), poi quella di un comitato di revisione indipendente e di un ospedale, e ora si può partire: inizia la sperimentazione di Neuralink sugli esseri umani. L’azienda di Elon Musk ha pubblicato un post sul suo blog il 19 settembre per informare il mondo che la ricerca di persone disposte a partecipare alla sperimentazione è aperta. I requisiti e le caratteristiche della sperimentazione vengono approfonditi in una brochure apposita che descrive – in maniera superficiale, per ora – quella che sarà il primo studio clinico su esseri umani che punta all’impianto di un chip nel cervello.
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Cosa sappiamo sulla sperimentazione per impiantare chip nel cervello di Neuralink
Neuralink ha fatto una serie di ricerche e studi con lo scopo di creare un’interfaccia cervello-computer senza fili da impiantare nel cervello umano per permettere – in primis – a coloro che sono paralizzati di utilizzare dispositivi con il pensiero. La sperimentazione è stata iniziata su animali – pratica rispetto alla quale è stata avviata un’indagine federale per la mancata attenzione al benessere degli esseri viventi coinvolti – e ora ha ottenuto i permessi per proseguire sugli esseri umani.
Le persone che possono candidarsi – come ha specificato l’azienda – sono, almeno per ora, individui con «quadriplegia dovuta a lesioni del midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica» che abbiano compiuto 22 anni e possano contare su un caregiver affidabile. L’obiettivo attuale dello studio è quello di valutare la sicurezza del chip.
La brochure informativa che è stata pubblicata fornisce una serie di informazioni pratiche, specificando che serviranno circa sei anni per portare a termine lo studio. Chi partecipa riceverà nove visite a casa nei primi 18 mesi; successivamente ce ne saranno 20 distribuite nell’arco di cinque anni per i follow-up più sessioni di ricerca con cadenza bisettimanale che – invece – andranno avanti per tutta la durata.
Ad occuparsi di posizionare il chip e i filamenti ultra sottili e flessibili nel cervello sarà un robot. A quel punto l’impianto dovrebbe «registrare e trasmettere segnali cerebrali senza fili a un’app che decodifica l’intenzione di movimento». Andando a spiegare ulteriormente i passaggi della sperimentazione, nel monografico di oggi analizzeremo anche la storia di Neuralink e dei permessi (più volte negati) per sperimentare sugli esseri umani non trascurando nemmeno le indagini e le accuse mosse – nel corso dell’ultimo anno specialmente – da parte di associazioni per la gestione scorretta sia della sperimentazione animale che del corretto smaltimento di materiale pericoloso.