La storia del primo tweet scritto e pubblicato grazie a un microchip impiantato nel cervello

L'azienda Synchron, di cui Thomas Oxley è amministratore delegato, ha permesso a un uomo malato di SLA di scrivere e pubblicare un tweet grazie a un microchip impiantato nel cervello

02/12/2022 di Redazione

Neuralink è un’azienda fondata nel 2016 e che si occupa di realizzare dei dispositivi tecnologici che permettano al cervello di comunicare direttamente con i computer tramite dei microchip da impiantare, appunto, nel cervello. Finora il microchip di Neuralink è stato testato sugli animali, ma ieri Musk ha annunciato che entro sei mesi vorrebbe iniziare la sperimentazione sul cervello umano dopo aver ottenuto l’autorizzazione della Food and Drug Administration.

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La storia del primo tweet scritto e pubblicato grazie a un microchip nel cervello, quello di Synchron

Neuralink non è l’unica azienda che produce e sviluppa microchip di questo genere con lo scopo di migliorare la qualità di vita delle persone con paralisi, per esempio, permettendo loro di utilizzare i dispositivi elettronici. Inoltre, altre aziende hanno già impiantato i microchip nel cervello di alcune persone e hanno ottenuto anche dei risultati soddisfacenti: è il caso di Synchron, che produce un microchip che non richiede un intervento chirurgico troppo invasivo per essere installato e che ha permesso a quattro persone con sclerosi multipla amiotrofica (SLA) in Australia di utilizzare i dispositivi mobili connessi a Internet in autonomia. A dicembre dell’anno scorso Philip O’Keefe, un uomo malato di SLA è riuscito a scrivere e pubblicare un tweet grazie a questo sistema. L’amministratore delegato di Synchron, Thomas Oxley ha “prestato” il suo account a Philip O’Keefe che è riuscito appunto a dare la notizia agli utenti: «Ciao, mondo! Breve tweet. Progresso monumentale».

Philip O’Keefe ha scritto in tutto sette tweet prima di “restituire” l’account a Oxley, che ha spiegato alle persone che hanno chiesto come fosse possibile che non c’è bisogno di nessuna tastiera o assistente vocale e che Philip O’Keefe è riuscito a scrivere e pubblicare il tweet «solo pensandolo».

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