‘Ndrangheta, si dimette il presidente della Valle d’Aosta Antonio Fosson
14/12/2019 di Federico Pallone
Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Antonio Fosson, si è dimesso. Lo ha annunciato durante una riunione straordinaria di maggioranza a Palazzo regionale. Fosson ha rassegnato le dimissioni dopo che nei giorni scorsi ha ricevuto dalla Dda di Torino un avviso di garanzia per scambio elettorale politico mafioso nell’ambito di un’inchiesta sul condizionamento da parte della ‘ndrangheta delle elezioni regionali del 2018. Insieme ad Antonio Fosson si sono dimessi anche i due assessori indagati, Laurent Viérin (turismo e beni culturali) e Stefano Borrello (opere pubbliche). Il consigliere Luca Bianchi, invece, lascerà l’incarico di presidente di commissione e di capogruppo dell’Union valdotaine.
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Nell’annotazione depositata al processo per una precedente inchiesta che già metteva in luce le infiltrazioni malavitose nell’amministrazione regionale, i carabinieri di Aosta – che hanno condotto le indagini – scrivono: «Da sottolineare che Antonio Fosson saluta Giuseppe Petullà chiamandolo sempre ‘capo’ e sembra incredibile che un semplice anziano pensionato di origine calabrese possa influenzare, anzi dettare, la linea politica di un ex senatore della Repubblica italiana e assessore regionale come Antonio Fosson».
Quando Antonio Fosson diceva: «Estraneo all’inchiesta, ho fiducia nella Magistratura»
Dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia da parte della Dda di Torino, Antonio Fosson aveva immediatamente dichiarato la sua ‘assoluta estraneità‘ riguardo a un suo eventuale coinvolgimento nell’inchiesta sulle elezioni regionali del 2018 che sarebbero state pilotate dalla ‘ndrangheta. «Ho appreso dagli organi di informazione – si legge in una nota – che, nell’ambito dell’udienza preliminare in corso al Tribunale di Torino, sarebbero stati prodotti atti nei quali si farebbe riferimento anche alla mia persona. In proposito – aggiunge il presidente della Valle d’Aosta – manifesto la mia assoluta serenità e la fiducia nella Magistratura che non potrà che accertare la mia totale estraneità. A questo proposito dichiaro la mia assoluta estraneità. Ogni diversa valutazione sarà presa nel momento in cui sarà noto il contenuto degli atti».
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