Navigazione verticale e orizzontale, perché una applicazione di news si costruisce così

Partendo dallo spunto della pubblicazione di Servizio Pubblico di Michele Santoro, cerchiamo di capire perché, concettualmente, non si può più fare a meno di costruire un'app in questo modo

24/02/2023 di Gianmichele Laino

C’è sicuramente un modo interessante per “imparare” dai social network. Non di certo rispetto al contenuto. Parte di ciò che ha reso Facebook prima e Instagram e TikTok poi dei successi planetari è da ricercare sicuramente all’interno dell’usabilità delle varie piattaforme e, in particolar modo, delle loro applicazioni. Instagram, soprattutto, ci ha insegnato che esiste una navigazione orizzontale (quella attraverso le stories, di uno stesso utente o di più utenti) e una navigazione verticale (attraverso il feed con i post e attraverso i vari video della sezione reels). Da Instagram in poi, associamo lo scorrimento orizzontale a un “cambio di pagina”, mentre lo scorrimento verticale serve a visualizzare più contenuti della stessa tipologia. In termini giornalistici, potremmo definire quest’ultima attività di scorrimento verticale “approfondimento”. Un concetto di questo tipo si applica sicuramente alla navigazione di Servizio Pubblico.

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Navigazione di Servizio Pubblico, la differenza tra il verticale e l’orizzontale

Ci sono sicuramente degli aspetti concettuali molto interessanti che caratterizzano il nuovo prodotto di Michele Santoro. Sicuramente c’è il lavoro identitario di chi, da anni, rappresenta sicuramente un punto di riferimento per il giornalismo italiano, associato anche a nuove forme di produttività (la realizzazione agile di contenuti, anche attraverso uno smartphone). La sintesi tra il verticale e l’orizzontale, poi, è sicuramente una innovazione a livello di linguaggio.

Lo scorrimento tra tre sezioni ben distinte (quella dei contenuti di approfondimento giornalistico, quella dei video e quella della partecipazione del pubblico) avviene secondo il principio dello scorrimento orizzontale. È il modo che l’utente è maggiormente abituato a considerare come simbolo – anche semantico – del passaggio da un argomento all’altro (in questo caso, addirittura da una sezione all’altra). Si unisce in questo modo anche l’informazione all’intrattenimento, aggiornando il principio dell’infotainment e adattandolo non più a un medium tradizionale (come poteva essere la televisione), ma a uno spazio digitale che lo giustifichi realmente.

La navigazione verticale, invece, è il modo per approfondire l’analisi di ciascuna sezione: che sia quella di leggere da cima a fondo un articolo, che sia quella di fruire di contenuti video in sequenza, che sia quella di partecipare a una serie di sondaggi e discussioni della community.

Anche il video gioca sul concetto di orizzontale e di verticale

Il tema dell’orizzontale e del verticale viene applicato anche al video. In tutte le sezioni, i video hanno la possibilità di essere fruiti sia in verticale, sia in orizzontale. Dietro a questa doppia possibilità, c’è il concetto di long-form e di short-form. Il primo si addice, tradizionalmente, al formato orizzontale, il secondo a quello verticale. L’applicazione, quando l’utente sceglie di guardare il video in full-screen, ruota automaticamente il contenuto, proponendolo in formato orizzontale. Questo permette all’editore, eventualmente, di giocare sul concetto di preview e di contenuto integrale.

Il contenuto, in questo modo, trova la sua forma più adatta, quasi sartoriale. E, in un ecosistema mediatico in cui l’elemento visuale riesce a saltare subito all’occhio e ad attirare immediatamente l’attenzione dell’utente, questo dato non può non essere preso in considerazione.

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