La sorveglianza più insistente e duratura tramite Pegasus è quella dei giornalisti salvadoregni
Dietro il massiccio monitoraggio tramite Pegasus di dozzine di giornalisti indipendenti e critici rispetto alla gestione del paese ci sarebbe il governo di El Salvador
14/01/2022 di Ilaria Roncone
El Salvador, almeno sulla carta, è una democrazia. All’atto pratico – e visti anche gli sviluppi che stiamo per raccontare – possiamo parlare di un regime alla cui guida troviamo il presidente Nayib Bukele. Access Now, gruppo che si occupa di diritti digitali, ha monitorato l’utilizzo che è stato fatto di Pegasus a El Salvador non esitando a definirlo il più «persistente e intenso» che vede come target dei giornalisti. L’hacking di Pegasus giornalisti El Salvador è stato collocato tra luglio 2020 e novembre 2021 e ha preso di mira una dozzine di giornalisti.
LEGGI ANCHE >>> Come lo scandalo dello spyware Pegasus sta facendo traballare il governo in Polonia
La gravità dell’hacking Pegasus giornalisti El Salvador
In particolare, dodici dei giornalisti monitorati tramite il sistema di sorveglianza dell’azienda israeliana NSO lavorano per El Faro e hanno ricevuto un avviso da Apple in merito al fatto di essere stati hackerati da uno «spyware sponsorizzato dallo stato». Cosa ha comportato per queste persone essere sotto sorveglianza per ben oltre un anno? Pegasus è noto per essere un sistema di sorveglianza estremante aggressivo che monitora tutto del dispositivo nel quale si introduce, anche i messaggi criptati.
«Ho visto molti casi di Pegasus, ma ciò che è stato particolarmente inquietante, in questo caso, è stata la sua giustapposizione con le minacce fisiche e il linguaggio violento contro i media in El Salvador – ha spiegato il ricercatore di Citizen Lab Scott-Railton, inquadrando la gravità della situazione – Questo è il tipo di cosa che forse non ti sorprenderebbe in una dittatura, ma almeno sulla carta El Salvador è una democrazia». Si tratta quindi di una vera e propria campagna di spionaggio operata ai danni di giornalisti che stavano lavorando per una realtà indipendente e critica nei confronti del governo. Nonostante il Citizen Lab Report abbia notato che non ci sono prove inconfutabili del coinvolgimento del governo, è anche vero che la maggior parte degli attacchi si sono verificati nel momento in cui i giornalisti stavano lavorando a progetti inerenti il regime e quindi di interesse per Nayib Bukele.
Cosa dicono NSO e El Salvador?
NSO Group è stato contattato sia da Gizmondo che da Reuters – così come è accaduto in passato quando emergevano evidenze di questo tipo per giornalisti di altri paesi – ma la risposta è sempre la stessa, data ormai a pappagallo: «tolleranza zero» per l’uso improprio dei suoi prodotti tra cui, ovviamente, c’è anche quello dello spionaggio della stampa. All’atto pratico, però, è evidente che le cose stanno diversamente. Per quanto riguarda Bukele e il suo governo, un portavoce ha negato il coinvolgimento in qualunque modo del governo di El Salvador con Pegasus. Nel mentre, Bukele – soprannominato “dittatore millenario” – sta conducendo un’attività per proporre agli altri paesi una sua immagine che corrisponda a quella del re della crittografia tech-friendly dell’America Latina (con la nascita, per esempio, della Bitcoin City).