L’Unione Europea sta monitorando i cloud utilizzati nel settore pubblico

Il monitoraggio verrà avviato nei prossimi giorni, in collaborazione con 22 autorità nazionali

15/02/2022 di Redazione

Non si fa in tempo a dire cloud della pubblica amministrazione. Nella giornata di oggi, l’Unione Europea ha annunciato che avvierà una operazione di monitoraggio dei servizi cloud impiegati nel settore pubblico, per valutarne la sicurezza e la conformità con le proprie regole di privacy e di tutela dei dati personali. Ancora una volta, si fa avanti il tema della sovranità del dato, questa volta a livello comunitario: un passaggio importante che punta a controllare che i servizi di cloud dei vari Paesi membri – magari gestiti con la collaborazione di aziende Big Tech – restino effettivamente all’interno dello spazio dell’Unione Europea, senza transitare altrove. Del resto, questo passaggio è coerente con le policies dell’UE relativamente anche ad altri servizi (e ad aziende private) che operano all’interno dei confini europei.

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Monitoraggio cloud da parte dell’Unione Europea: cosa succede

Le indagini dell’Unione Europea, condotte dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), riguarderanno oltre 80 enti pubblici in tutto lo spazio economico europeo, comprese le istituzioni dell’UE, che riguardano settori come salute, finanza, fiscalità, istruzione e forniture di servizi IT. In pratica, la stella polare che guiderà questa ispezione – condotta in collaborazione con 22 autorità regolatrici nei vari stati membri – sarà ancora una volta il GDPR che, da questo punto di vista, è molto chiaro: il dato non deve uscire dai confini dell’Unione Europea. Per questo, l’obiettivo è di verificare se i grandi colossi del tech, da AWS di Amazon, passando per Google di Alphabet, per Oracle, fino ad arrivare ad Azure di Microsoft rispettino questi requisiti (frutto di ampi dibattiti interni, come quello che abbiamo documentato a proposito del bando per il cloud della pubblica amministrazione italiano, recentemente pubblicato dal ministero per l’Innovazione e per la Transizione Digitale).

La preoccupazione dell’Unione Europea è che questi Big Tech non si adattino alla necessità di garantire la sovranità del dato.

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