L’esposto in procura sulla procedura di affidamento del Cloud della Pubblica Amministrazione

Lo ha presentato il deputato ex M5S Raphael Raduzzi che sostiene che il ministero abbia esercitato pressioni per far fare un passo indietro al Poligrafico di Stato

03/12/2021 di Gianmichele Laino

Un esposto in procura presentato dal deputato ex Movimento 5 Stelle Raphael Reduzzi mette l’accento e pone l’attenzione sulle regole che andranno a disciplinare il bando di gara – o meglio – il partenariato pubblico-privato – che sta alla base della costruzione del cosiddetto Cloud PA, con cui i servizi della pubblica amministrazione in Italia saranno condivisi attraverso la tecnologia di cloud computing, rendendo così più accessibile il dato personale al cittadino e – di conseguenza – snellendo di molto i processi burocratici che da sempre rappresentano uno dei punti più critici della pubblica amministrazione italiana. Il deputato Reduzzi, che fa parte della commissione Bilancio della Camera, sta monitorando la situazione da diverso tempo, avendo anche fatto delle interrogazioni parlamentari in merito alle procedure di gara che, stando al cronoprogramma, mirano ad affidare il servizio a inizio 2022.

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Cloud PA e l’esposto in procura del deputato ex M5S

Stando a quanto affermato dal deputato, le proposte attuali per il partenariato pubblico-privato non andrebbero a includere quella che l’Istituto Poligrafico di Stato (un’altra controllata del Ministero dell’Economia) avrebbe voluto presentare insieme al partner privato Fastweb. Secondo il deputato, che ha prodotto del materiale e lo ha inviato in procura, ci sarebbero state delle pressioni da parte del ministero affinché il Poligrafico non presentasse la sua proposta. Di fatto, spianando la strada a quelle attualmente presentate. Bisogna ricordare, comunque, quali saranno le condizioni del bando: «Se la proposta ci piacerà, verrà valutata, pubblicata e altri soggetti potranno rispondere – aveva detto il ministro dell’Innovazione e della Transizione Digitale durante la conferenza stampa di presentazione della Strategia Cloud Italia -. Bisognerà acquisire delle competenze, siamo già partiti con un piano di assunzioni».

In ogni caso, secondo Reduzzi e secondo i materiali che ha depositato in procura, ci sarebbero stati anche delle conversazioni via app di messaggistica tra uno dei vertici del Poligrafico e un interlocutore in cui si accennava a una telefonata ricevuta dal Mef che aveva lo scopo di far desistere l’istituto dal presentare la sua proposta. C’è anche da registrare che l’Istituto aveva già fatto sapere al Fatto Quotidiano – che oggi ha dato molto spazio alla notizia – di aver rinunciato alla proposta di sua spontanea volontà, perché non ne sussistevano le condizioni: c’erano infatti diversità di vedute rispetto alla scelta di partner internazionali per presentare la proposta stessa al MITD.

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