A che punto siamo con il progetto del grande Cloud europeo

Il progetto Gaia-X, nato sotto i migliori auspici, sta incontrando diversi problemi

08/11/2021 di Enzo Boldi

Porta il nome della personificazione, secondo la mitologia greca, del piante Terra. Ma il suo stato di salute non sembra essere dei migliori. Il progetto Gaia-X, il grande cloud europeo fortemente voluto dall’Unione, è in fase di stallo e il rischio di un ritardo (già lo siamo) rispetto alla timeline pre-stabilità è dietro l’angolo. Tensioni interne ed esterne che si stanno mescolando nel corso di queste settimane, con quel progetto comunitario che rischia non solo di rimanere incagliato sul fondo, ma anche di sbattere contro uno scoglio che annienterebbe quanto fatto finora e i piani futuri e futuribili.

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“Troppi cuochi in cucina”, cioè troppi galli a cantare nel pollaio. Questo è uno dei pensieri che – secondo quanto riportato da Politico – corrono all’interno delle stanze del progetto Gaia-X. Colpa di tensioni interne, con gli stessi attori protagonisti che si occupano dello sviluppo di questo ecosistema che dovrebbe (il condizionale, oggi più che mai, è d’obbligo) dare vita al grande Cloud federato europeo. Liti e burocrazia, con quest’ultima che – come spesso capita – sembra essere il classico bastone tra le ruote. Perché in mezzo a questa storia ci sono tantissimi interessi che vanno al di là dei confini del Vecchio Continente.

Gaia-X, il progetto del cloud europeo è fermo

Il progetto ha come sfondo l’Europa, ma coinvolge attori provenienti da tutto il Mondo. All’interno del Consiglio di Amministrazione del consorzio no-profit Gaia-X (nato nel 2021), infatti, troviamo rappresentati di molte aziende del Vecchio Continente (OVHCloud, Airbus, Orange e Deutsche Telekom) ma anche altre imprese che fanno gli interessi dei giganti del Tech che hanno sede negli Stati Uniti. Insomma, un bel miscuglio con interessi che vanno oltre le dinamiche di quella sovranità – almeno a livello informatico, o di Cloud – che volevano creare, in particolar modo, Francia e Germania per l’Europa.

E l’Italia che fa?

La situazione, dunque, è nel caos. I battibecchi interni sono continui e la pace per portare a termine il progetto Gaia-X sembra essere molto lontana. E l’Italia a che punto è? Il tutto sembrava essere lanciatissimo, con l’hub regionale (progetto affidato a Confindustria) che sembrava essere in rampa di lancio. Ma una fonte qualificata all’interno del progetto ha rivelato a “Guerre di Rete” di Carola Frediani una realtà ben diversa: «Ci stanno lavorando ma non c’è stato un vero lancio. Ci sono due piani su cui l’Europa sta lavorando per colmare il divario nel cloud: uno è quello normativo, di policy e governance, ovvero stabilire criteri e principi per il trattamento dei dati; l’altro è quello industriale, e lì si devono vedere i capitali. Ed è su questo piano che ci sono problemi. E gli unici che si muovono sono gli americani». Un caos calmo. Anche troppo, nel silenzio.

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