La modella che fa causa a Twitter perché permette la diffusione delle sue foto

La modella di Sports Illustrated ha fatto causa a Twitter per la diffusione non autorizzata delle sue foto

20/09/2021 di Giorgia Giangrande

Genevieve Morton è la modella di Sports Illustrated che ha fatto causa a Twitter per l’uso non autorizzato delle sue foto. Nello specifico, l’azienda avrebbe contribuito alla violazione del copyright.

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Modella vs Twitter: cosa è successo

Genevieve Morton ha sostenuto che l’algoritmo di Twitter ha contribuito alla violazione del copyright, diffondendo sue foto pubblicate da altri utenti. Questo ha poi generato nuove immagini non autorizzate. La causa è partita all’inizio di settembre, quando la modella ha letteralmente accusato l’azienda Twitter di essere stata lenta nella rimozione del suo materiale protetto da copyright. Un ritardo che potrebbe costare almeno 10 milioni di dollari.

Intervistata da Insider, Morton ha definito «frustrante» il cercare di controllare la propria immagine contro l’esercito della rete. E ha poi aggiunto che «le aziende tecnologiche e le piattaforme di social media dovrebbero essere dalla parte degli artisti e dei creators, perché è questo che li rende interessanti e preziosi». L’apice della frustrazione è però giunto alla modella quando ha scoperto che Twitter aveva sviluppato strumenti di ritaglio artificialmente intelligenti, «usando ingegneri maschi che impongono i loro pregiudizi».

La causa di Morton: cosa riguarda

Secondo l’avvocato della modella di Sports Illustrated, sembrerebbe la prima volta che Twitter sia citato in giudizio per il suo algoritmo e tal proposito un portavoce di Twitter ha rifiutato di commentare. Nella sua denuncia, Genevieve Morton – il cui account Twitter è @genevievemorton – ha detto che un altro account non associato aveva pubblicato due delle sue foto protette da copyright senza permesso e trasmesso delle altre in diretta.

Dunque, la causa ha elencato i proprietari di quell’account come imputati e l’account è stato sospeso per aver violato le regole di Twitter. Morton ha presentato richieste di rimozione per entrambe le foto. Una rimozione ha richiesto circa tre mesi, l’altra circa cinque settimane. I danni effettivi potrebbero essere più alti: Twitter non mostra quante volte un post è stato visto, quindi non era chiaro quanti utenti del social network abbiano visto le foto in questioni mentre quell’account le trasmetteva in diretta.

Secondo un esperto, affinché la causa abbia successo, Twitter dovrebbe ammettere che «ha chiaramente favorito l’induzione, che è qualcosa che la maggior parte delle piattaforme di social media non fanno».

Nel frattempo però il numero di richieste di rimozione contenuti è sempre più alto e agli utenti non basta più il metodo standard di segnalazione. Troppo lento, troppo poco efficiente. Per questo qualcuno passa alle «maniere forti» e dalla segnalazione al tribunale è un attimo.

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