La Sapienza non offre agevolazioni a studenti e personale per installare microchip sensoriali corporei

L'ennesima bufala che circola in rete e sulle chat di Telegram

11/10/2021 di Redazione

Se arrivi a credere a uno screenshot che ti propone agevolazioni da parte dell’università La Sapienza di Roma per l’installazione di microchip sottocutanei «per monitorare il proprio stato di salute», allora significa che la narrazione della società del controllo è diventata ormai parte integrante del nostro ecosistema informativo. Lo diciamo con rammarico. Pare, infatti, che nei giorni scorsi sia diventata virale su diversi canali Telegram (e, per osmosi, anche su altri social network) la schermata di questa falsa mail inviata dall’indirizzo di InfoSapienza. Fortunatamente, c’è chi non si ferma alle apparenze – come Sofia Lincos – che ha contattato gli uffici preposti e ha avuto modo di appurare che il contenuto di quella mail sia assolutamente non corrispondente al vero.

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Microchip Sapienza, la falsa mail che si è diffusa su Telegram

Il testo della mail circolato nelle chat era il seguente:

«Agevolazione a favore di studenti e personale della “Sapienza” per l’installazione di microchip sensoriali. Si comunica che è stata attivata la seguente agevolazione riservata agli studenti e al personale della Sapienza per l’installazione di microchip sensoriali corporei capaci di monitorare lo stato di salute individuale. La sperimentazione 2021-2022, della durata annuale, partirà nel mese di gennaio. Coloro che vorranno aderire all’iniziativa dovranno essere in possesso della certificazione verde vaccinale e comunicare il proprio nominativo al CMO entro e non oltre il 21 novembre 2021. Sono previsti incentivi economici per i partecipanti».

Ovviamente, come appurato da Sofia Lincos, la Sapienza non ha assolutamente inviato dal suo indirizzo ufficiale InfoSapienza una mail del genere. Del resto, una ipotesi del genere – visto l’attuale ordinamento italiano in materia di privacy e dati personali – sarebbe completamente da escludere a priori, dal momento che una tecnologia di questo tipo andrebbe a coinvolgere elementi particolarmente sensibili della propria sfera privata. La bufala dei microchip nei vaccini, tuttavia, ha preparato il terreno alla confusione generale sul tema che ha reso credibile persino una mail palesemente artefatta come questa.

La verifica sul contenuto bufala della mail è stata effettuata dagli account social – e poi dal sito web – di Butac.

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