L’azione legale di Meta contro 39mila siti di phishing

Il phishing è un fenomeno sempre più diffuso ultimamente e corre anche attraverso le timeline dei social media. Ecco l'azione dell'azienda di Zuckerberg

21/12/2021 di Redazione

Un tentativo per far sentire la propria voce contro un metodo di truffa digitale che, ultimamente, è sempre più diffuso. L’azione legale di Meta contro il phishing – nel mirino ci sono 39mila siti web che utilizzano i social network per ingannare gli utenti – mira proprio a dare un fortissimo segnale contro questa pratica di accesso truffaldino ai dati personali.

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Meta contro il phishing, azione legale contro 39mila siti web

In realtà, si tratta di un gruppo di persone che ha utilizzato una rete molto ampia di pagine web per mettere in atto i propri piani criminosi. Nella fattispecie, stando a quanto ha dichiarato Meta davanti al giudice federale, il gruppo di hacker avrebbe utilizzato un sistema, Ngrok, che permette di veicolare delle comunicazioni mantenendo riservata la vera posizione dei siti web. Secondo gli esperti, Ngrok è un servizio che mette in comunicazione l’indirizzo locale con la propria sede di diffusione dei contenuti, anche se questa dovesse essere protetta e tutelata da un proxy o da un firewall. Un modo per proteggersi, dunque, e operare indisturbati.

Non è una novità, infatti, che alcune organizzazioni utilizzino i social network o i servizi di messaggistica come Facebook, Instagram e WhatsApp per generare dei link truffaldini che, in realtà, sono una vera e propria porta d’ingresso per fare incetta di dati personali degli utenti. Già nel 2019 e nel 2020, quando l’azienda di Menlo Park si chiamava ancora Facebook, erano state intentate delle cause contro organizzazioni che avevano utilizzato le piattaforme per azioni di phishing. Un metodo che sta diventando sempre più invasivo e che, durante la pandemia, ha vissuto un vero e proprio boom.

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