La CEI sulle messe di Natale è più ragionevole dei giornali che gridano alla follia
Nella giornata di oggi, grandi titoli sulle linee guida UE. Ma la CEI rispetterà le regole
01/12/2020 di Gianmichele Laino
Per avere la misura della polemica sulla messa di Natale del 2020, bastava leggere un paio di titoli nei giornali di oggi. Il primo è quello de Il Giornale, che si pone da sempre come la bandiera del liberismo di destra in Italia e che, invece, oggi si lancia in una polemica populista: L’Europa vieta la messa. Il secondo, a sorpresa, è quello del Fatto Quotidiano che ci ricorda UE contro le messe: “Vietare quelle di Natale”. Il terzo è quello del Tempo secondo cui L’Europa vuole umiliare il Papa.
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Messa di Natale, la reazione dei giornali e quella della CEI
Il tutto perché, nella serata di ieri, è circolata una bozza di linee guida a livello comunitario in cui si chiedeva di evitare, laddove le celebrazioni dovessero prevedere grandi assembramenti, delle formule alternative per le messe di Natale, con la diretta televisiva, lo streaming o la diretta radiofonica. Non un divieto assoluto, ma una raccomandazione (tra le altre cose non vincolante) per quei casi in cui sarebbe impossibile rispettare il distanziamento sociale. Non è un’indicazione – per intenderci – per le piccole parrocchie, ma soltanto per le grandissime celebrazioni di massa che – come tutti i grandi eventi – devono essere evitate per evitare una distribuzione del contagio facilitata.
Ma a dare la misura di quanto questo dibattito sia più esterno alla chiesa cattolica che interno ci ha pensato questa mattina la CEI, la conferenza episcopale italiana, che si è detta disponibile ad assecondare qualsiasi tipo di indicazione dovesse essere prevista all’interno del Dpcm che il governo sta preparando per le festività natalizie. Monsignor Mario Meini, pro-presidente della Conferenza episcopale italiana, ha infatti affermato che le messe di Natale si svolgeranno nella piena osservanza delle norme. «Mentre alcuni interventi di ordine socio-economico stanno maturando nelle sedi istituzionali – si legge nella sua nota -, i cristiani sono chiamati, insieme a tutti i cittadini, a fare la propria parte: sul piano sanitario rispettando tutte le norme precauzionali anti-contagio. Papa Francesco ci ricorda che siamo sulla stessa barca».
Messa di Natale, nuova polemica dopo l’orario della nascita di Gesù Bambino
Dunque, la chiesa recepisce le indicazioni. La stampa, invece, non fa altro che individuare la polemica e sbatterla in prima pagina. Del resto, c’è poco da fare i puntigliosi: come è capitato anche nella scorsa settimana con le assurde frasi sul Gesù Bambino che non nasce a comando, ma che torna sulla terra allo scoccare della mezzanotte del 25 dicembre, i social network e i giornali sembrano essere piuttosto preoccupati di diffondere malcontento, laddove – invece – la chiesa si dimostra più ragionevole: anche in quel caso, ha ricordato, l’orario della messa delle vigilia di Natale sarà in linea con quanto previsto dai dpcm, senza nessuna prescrizione obbligatoria sullo scoccare della mezzanotte.