Giorgia Meloni ha querelato il suo “finto fidanzato”

Gian Marco Saolini, noto per i suoi contenuti fake troll che diventano virali, ne aveva prodotto uno in cui si spacciava per fidanzato di Meloni nel 2020

24/10/2023 di Ilaria Roncone

Un processo per diffamazione con l’aggravante di aver recato l’offesa con un mezzo pubblicitario, ovvero internet: questo è quello che rischia Gian Marco Saolini, che è diventato noto – negli scorsi anni – per la produzione di video fake troll. Si tratta di contenuti che, agganciandosi a una notizia del momento, l’hanno visto impersonare uno dei protagonisti coinvolti affermando cose più o meno assurde. I video in cui faceva tutto questo, puntualmente, diventavano virali. Nel corso del monografico di oggi approfondiremo il metodo e i contenuti fake più virali che è stato in grado di creare, tra cui quello in cui afferma di essere il finto fidanzato di Giorgia Meloni avendo pubblicato una foto di loro due insieme. Per quel contenuto, Meloni querela Saolini e – proprio nei giorni in cui si parla della vicenda Meloni-Gianbruno – l’attore, cantante e trasformista (come si definisce sui suoi profili social) ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini venendo informato dalla pm Maria Caterina Sgrò di essere indagato per diffamazione.

LEGGI ANCHE >>> Quelli che pensano che il meme di Saolini sia davvero la notizia del chitarrista di Jovanotti che abbatte una quercia

Meloni querela Saolini per quella foto in cui fingeva fossero fidanzati

Il post in questione è stato pubblicato in data 14 aprile 2020 – in piena emergenza pandemica, dunque – da Saolini. Il selfie ritrae lui e la premier e alla foto è stata aggiunta la scritta «lui è Gian Marco Saolini, proprietario della 5G ms spa, attuale fidanzato di Giorgia Meloni. Con il suo appoggio politico sta installando antenne per il 5G in tutta Italia senza controlli». L’unico invito è quello di far girare il contenuto, senza ulteriori spiegazioni, ed è interessante anche notare come Saolini abbia fatto tutto allo scoperto (assegnando all’ipotetico fidanzato di Giorgia Meloni il suo stesso nome) utilizzando una tecnica che è tipica del suo operato e che – più volte – ha spiegato nel corso degli anni.

Il punto, per lui, è sempre stato quello di creare video troll agganciandosi a una notizia di attualità per vedere fino a che punto le persone sarebbero state capaci di condividere questo tipo di contenuti in maniera del tutto acritica su social come Facebook e Instagram, dove ha raggiunto il maggiore seguito (180 mila follower nel primo caso, 96.500 follower nel secondo caso).

«È stato frainteso lo spirito goliardico del post»

Questo è quanto affermato in un’intervista rilasciata a Repubblica dall’avvocato incaricato di difendere Saolini, Valerio Balsamo, in merito all’avviso della pm. «Al momento non presenteremo memorie difensive. Saolini ha già chiarito tutto in sede d’interrogatorio. È stato frainteso lo spirito goliardico del post». A Saolini si contesta, appunto, di aver attribuito – con quel post – una falsa relazione sentimentale a Meloni e, oltre a questo, l’appoggio politico per favorire quel finto fidanzato nell’installazione di antenne lungo tutta la penisola.

La vicenda risale al periodo della pandemia da Coronavirus e, successivamente al post, la leader di Fratelli d’Italia – che poi sarebbe diventata presidente del Consiglio – decise di presentare una formale querela. L’uomo è stato chiamato a deporre in commissariato lo scorso marzo e, già allora, ha affermato come non ci fosse nessun intento diffamatorio in quel post ma solo l’intenzione – come ha fatto per anni – di creare un contenuto satirico che, andando virale, mettesse in evidenza il punto che ha sempre voluto evidenziare: internet è pieno di analfabeti funzionali che condividono, interagiscono e commentano contenuti inverosimili senza porsi domande in merito.

Share this article