Giornalista musulmana sottolinea l’ipocrisia di alcuni media nel valutare il “burqa” della Kardashian

L'outfit del Met Gala 2021 ha spinto molti a parlare di Kim Kardashian in burqa, considerato che il principio è lo stesso, con una reazione di alcuni media definita sbalorditiva

15/09/2021 di Ilaria Roncone

L’outfit di Kim Kardashian Met Gala 2021 ha fatto discutere non poco. Per chi ancora non l’avesse visto – cosa molto improbabile, data la viralità di commenti e meme sulle piattaforme social -, si è trattato di un vestito nero corto con maniche svasate indossato sopra un body dello stesso colore attillatissimo è che copriva integralmente la testa. Unica cosa a rimanere fuori, una lunga cosa di cavallo, e il look è stato completato da un paio di tacchi neri. Non sono poche le persone che hanno parlati di Kim Kardashian in burqa – visti soprattutto il colore dell’outfit e il fatto che non ci fosse un centimetro di pelle scoperto – , compresa una giornalista musulmana.

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Il due pesi e due misure su Kim Kardashian in burqa

Secondo la giornalista dell’Indipendent il trattamento riservato a Kim Kardashian dai media occidentali è stato «sbalorditivo e sgradevole». Il tema del Met Gala 2021 è stato “In America: A Lexicon Of Fashion”, ovvero l’indipendenza Usa rappresentata attraverso la moda. Quello che ha indossato Kim Kardashian segue lo stesso principio del burqa ma – come sottolinea la giornalista – il velo integrale che copre le donne non verrebbe mai esposto su un red carpet.

Le proteste sui social sono state tante: chi l’ha accusata di portare nel mondo glamour un concetto e un abito contro cui le donne afghane stanno combattendo per evitare l’imposizione da parte dei talebani. Quello che Hafsa Lodi sottolinea sull’Indipendent è anche come il burqa (e il velo in generale) per l’occidente quando si parla di oriente sia associato all’oppressione delle donne, mai alla libera scelta di indossarlo. Libera scelta che, al di là dell’attuale contesto afghano, molte donne rivendicano senza costrizione alcuna.

C’è poi anche il capitolo sicurezza e identità nascosta: il fatto che chi lo indossa giri nell’anonimato è sempre stato visto come una minaccia in occidente. Tutti presupposti, questi, che hanno fatto ipotizzare alla giornalista che la reazione dei media all’abito della Kardashian sarebbe stata dura. Alla fine dei conti, però, così non è stato.

Attacco all’ipocrisia di certi media

«Le Kardashian possono far sembrare “cool” qualsiasi cosa, anche concetti che sono considerati barbari e arretrati quando sono incarnati dai musulmani – scrive la giornalista – e “artistico”, “creativo”, “misterioso” e “inventivo” sono state alcune delle parole usate per descrivere il suo outfit stravagante». Sono molti i canali che condannano il burqa ma hanno approvato l’outfit Balenciaga della Kardashian (compreso un reporter di Fox News notoriamente islamofobo, che lo ha definito secondo miglior look della serata).

Dopo gli attacchi dell’11 settembre, la deputata Carolyn Maloney si è vestita con un burqa per fare un discorso drammatico a favore dell’invasione dell’Afghanistan. Ha dichiarato che era difficile vedere, respirare e persino attraversare la strada mentre era velata. La Kardashian sembrava non avere problemi a vedere e respirare sul tappeto rosso del Met Gala – anche con i tacchi alti.

 

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Intanto la Kardashian stessa ha giustificato la sua stramba vestita su Instagram affermando: «Cos’è più americano di una t-shirt da testa a piedi?». Una caption che ha lasciato molte persone perplesse, come si vede anche dai commenti.

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