Dimmi che sei un QAnon senza dirmi che sei un QAnon: come i leader evangelici hanno aggirato la censura di Youtube

Non sono pochi i leader evangelici che abbracciano la teoria complottista di QAnon riuscendo ad aggirare il divieto di fare disinformazione su Youtube

09/09/2021 di Ilaria Roncone

Parlare di QAnon senza nominare QAnon. Questo è il segreto di una serie di leader evangelici che riescono ad aggirare la censura di Youtube – che vieta esplicitamente di parlare della teoria cospirazionista – caricando video che, attualmente, contano centinaia di migliaia di visualizzazioni. I pastori evangelici che diffondono il verbo di QAnon – o, quantomeno, alcune delle credenze complottistiche ad esso legate – lo fanno anche per attirare giovani nella loro chiesa sfruttando la diffusione data da internet. Se QAnon su Youtube non dovrebbe trovare spazio, è un dato di fatto che in molti hanno trovato il modo di aggirare il regolamento.

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QAnon su Youtube trova spazio grazie al non detto

Nessuno dei pastori che strizza l’occhio a QAnon lo nomina mai apertamente. Un modo efficace per non ritrovarsi esclusi da una piattaforma che, a conti fatti, conta 20 mila video che nominano parole e frasi riconducili alla teoria del complotto e che – insieme – hanno ottenuto oltre 208 milioni di visualizzazioni. I dati sono emersi dall’indagine fatta Pendulum, società di data science che sfrutta l’AI per rintracciare la disinformazione su Youtube.

Secondo questo studio, ci sono almeno 1800 canali cristiani evangelici che hanno pubblicato almeno un video che cita frasi di QAnon negli ultimi tre anni. Nessun pastore evangelico nomina il gruppo complottista apertamente visto il divieto espresso di Youtube ma, sfruttando della parole in codice, si riesce comunque a diffondere credenze basate sulla totale disinformazione – dai democratici Usa che gestiscono un giro di traffico sessuale clandestino di bambini a Trump che sarebbe presidente legittimo -.

«Sono un cercatore di verità e uno che la verità la dice»

Vice News ha intervistato uno dei pastori evangelici che predicano su Youtube in questo modo e la risposta è stata chiara: «La gente mi chiama un cospiratore di QAnon. Io non sono un Q. Non credo in tutte quelle sciocchezze. Sono un cercatore di verità e uno che la verità la dice». Parlare di QAnon senza nominare QAnon funziona su Youtube, quindi, ed è proprio dalla piattaforma che la chiesa evangelica ha tratto nuova linfa vitale negli ultimi diciotto mesi.

Alcune frasi appartenenti al linguaggio QAnon che vengono utilizzate senza essere censurate da Youtube e che permettono di diffondere il verbo con successo sono “grande risveglio”, “traffico sessuale di bambini”, cappelli bianchi” – che sarebbero le persone che lavorano segretamente con Trump per smascherare la “cabala” di pedofili. Youyube – contattato da Vice – ha commentato affermando di essere a conoscenza delle parole in codice utilizzate da QAnon ma che ci sono anche altri criteri di rimozione.

«Rimuoviamo i contenuti in base a ciò che viene detto e il contesto in cui viene presentato – ha spiegato un portavoce della piattaforma – e questo significa che la presenza di termini spesso associati a gruppi come QAnon è un elemento importante ma non l’unico fattore determinante».

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